
La sede centrale di Mps a Siena
C’è un elenco di persone fisiche e società che figurano indagate nell’inchiesta della Procura di Milano che punta a far luce sull’acquisizione del 15% di azioni Mps, per un corrispettivo di 1,1 miliardi di euro, tramite Banca Akros. Le azioni sono state rilevate dalla Delfin della famiglia Del Vecchio, dal gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima.
Il fascicolo è aperto “a modello 21“ che la procura utilizza quando c’è una notizia di reato e la persona/società a cui è attribuita è già nota. La GdF nei giorni scorsi ha effettuato “acquisizioni documentali“, non perquisizioni, negli uffici di Banca Akros, per raccogliere elementi utili all’inchiesta. I contorni della operazione e i soggetti coinvolti, legati da precedenti interessi o presenti in contemporanea nel capitale di altre realtà fanno pensare ad un “accordo“ fra i soggetti interessati, che alimenta il sospetto di aggiramento delle regole di trasparenza e di turbativa del mercato, con ipotesi di aggiotaggio.
Tra i temi che l’indagine dovrà chiarire c’è, quindi, l’esistenza o meno di una convergenza di interessi tra gli attori non dichiarata al mercato e la verifica che le azioni siano state vendute ad un prezzo congruo. Gli investigatori del Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, con i pm Giovanni Polizzi e Luca Gaglio, coordinati dall’aggiunto Roberto Pellicano e dal procuratore Marcello Viola, stanno lavorando "per le verifiche su più fronti del risiko bancario e intendono completare gli accertamenti nel più breve tempo possibile" secondo quanto trapela dalla procura. Intanto arrivano le smentite sull’origine della indagine, la prima da Unicredit: "Non abbiamo presentato alcun esposto alla Procura di Milano. Né alcun esposto in relazione a Delfin e Caltagirone", ha precisato un portavoce della Banca di Piazza Gae Aulenti.
Anche Banca Akros, che ha avuto il ruolo di global coordinator e bookrunner della procedura, in una nota ha rivendicato correttezza e trasparenza: "Abbiamo operato nel pieno rispetto delle norme che regolano tali operazioni, con la partecipazione di centinaia di investitori istituzionali, tramite piattaforma informatica". La politica attacca. Il Pd parla di "operazione opaca", Daniela Torto, M5S cita i "furbetti del quartierino“ e scrive: "Oggi siedono al Governo, vengano in Parlamento a rispondere alla nostra interrogazione".
Anna Giorgi