Giovedì 18 Aprile 2024

Riparte il risiko Crédit Agricole sceglie Creval

Investimento da oltre 700 milioni di euro per l’Opa. L’ad Maioli: "Accordo con Bpm? No ad altri tavoli"

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di Achille Perego

Non ha fatto tappa su Milano (Banco Bpm) ma su Sondrio (Creval), la rotta di Crédit Agricole per diventare la sesta banca commerciale del nostro Paese per masse gestite con una quota di mercato del 5%, oltre 1.200 filiali e 2,8 milioni di clienti, con una forte presenza nelle aree più produttive, a partire dalla Lombardia. Ieri mattina, infatti, Crédit Agricole Italia, controllata dalla ’banca verde’ francese, che garantirà l’aumento di capitale propedeutico all’operazione, ha annunciato il lancio di un’Opa volontaria totalitaria sul Credito Valtellinese, di cui già possiede il 9,8%. Quota che sale oltre il 15% con il 5,4% di Algebris di Davide Serra che ha già annunciato la cessione della sua partecipazione.

L’offerta, che dovrebbe concludersi a maggio per un investimento totale di 737 milioni, prevede un prezzo per azione Creval di 10,5 euro con un premio del 53,9% rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi sei mesi e del 21,4% sulla chiusura di venerdì del titolo. Che ieri si è portato sopra i valori dell’Opa a 10,75 con un balzo del 23,7%. L’offerta finalizzata alla fusione per incorporazione sarà condizionata a un’adesione almeno al 66,7% dei diritti di voto con la possibilità di rinunciare a questa condizione se si arrivasse al 50% più un’azione mentre oltre il 90% ci sarà il delisting.

Con questa operazione – ha spiegato il numero uno di Crédit Agricole Italia, Giampiero Maioli precisando che si tratta di un’Opa "amichevole" e che l’integrazione svilupperà 150 milioni di sinergie – il Creval "entrerà in un grande gruppo internazionale" e otterrà "l’accesso agli stessi prodotti e servizi finanziari tra i migliori del mercato di Crédit Agricole Italia". L’entità aggregata "manterrà il proprio forte impegno a supporto dell’Italia e delle comunità locali". Maioli ha preannunciato l’intenzione di investire in tecnologie, formazione e assunzioni di giovani mentre sono previste solo uscite volontarie in accordo con i sindacati che hanno espresso giudizi positivi.

Infine, in merito ai rumor su un accordo con Banco Bpm (ieri in calo in Borsa del 3,71% e per cui prima del weekend si era aperta l’ipotesi Bper benedetta da Unipol), Maioli ha detto di "non aver mai aperto altri tavoli negoziali" e di non aver ricevuto pressioni dal regolatore "su nessun dossier in Italia".

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