Mercoledì 24 Aprile 2024

Rinnovo dei vertici delle partecipate, trovata intesa nella maggioranza

Confermati Descalzi all'Eni e Profumo in Leonardo. Tra le novità Bastianini ai vertici di Mps, Donnarumma alla guida di Terna e Simioni all'Enav

Guido Bastianini ai vertici di Mps

Guido Bastianini ai vertici di Mps

Roma, 17 aprile - La maggioranza di governo ha raggiunto l'accordo per il rinnovo delle nomine delle partecipate pubbliche. Diverse le novità per le presidenze delle diverse società mentre sono davvero limitati gli avvicendamenti per le cariche operative degli amministratori delegati. Tra questi l'arrivo di Guido Bastianini ai vertici di Mps, di Stefano Donnarumma alla guida di Terna e di Paolo Simioni all'Enav. Confermati invece gli amministratori delegati di Enel, Eni, Leonardo e Poste. 

La riunione di maggioranza, che è durata molte ore, ha raggiunto l'intesa ma non sono mancati i bracci di ferro tra Pd e Cinque Stelle, con la variabile di Italia Viva che ha voluto esercitare il suo peso. Il confronto è andato avanti a lungo e uno degli ultimi scogli è stato quello della presidenza di Poste, per la quale era spuntata e ma è poi subito tramontata la candidatura di Giusella Dolores Finocchiaro, una docente di diritto dell'università di Bologna considerata vicina al premier Conte. Alla fine si è invece deciso di riconfermare la presidente uscente Maria Bianca Farina

Confermati Claudio Descalzi all'Eni e Alessandro Profumo in Leonardo. Le prime intese sulle presidenze hanno riguardato proprio Leonardo, dove è in arrivo Luciano Carta, ora a capo dell'Aise, e l'Eni per la quale è stata indicata Luisa Calvosa. 

Nella serata si è avuta notizia di Valentina Bosetti alla presidenza di Terna, Francesca Isgrò alla presidenza di Enav, Patrizia Grieco alla presidenza di MPS. La novità riguarda soprattutto le cariche operative: Bastianini, che dovrebbe essere indicato dal Mef alla prossima assemblea di Mps.

Difficile l'intesa anche sulle partecipate industriali a partire da Eni. Il Pd puntava a difendere i vertici uscenti, nominati dai precedenti governi a guida centrosinistra (Renzi e Gentiloni) e il M5s che rivendicava alcune posizioni, alcune operative. In Eni i Cinque Stelle spingevano da tempo per un avvicendamento a Descalzi, sotto processo a Milano per la presunta tangente in Nigeria e sotto indagine per conflitto d'interesse per appalti per 300 milioni di dollari affidati dall'Eni in Congo a società riconducibili alla moglie del manager. 

La riconferma si accompagna alla nomina di un presidente Eni scelto dai 5 Stelle, Lucia Calvosa, docente universitaria di diritto commerciale già nei cda Telecom e della società editrice del Fatto Quotidiano. 

il rinnovo dei vertici di Enel: non è mai stata in discussione la nomina di Francesco Starace come amministratore delegato. In Poste Italiane resta Matteo Del Fante. Cambio ai vertici, invece, per Terna, dove in attesa che venga convocato il cda di Cassa Depositi e prestiti, avrebbe avuto la meglio Stefano Donnarumma, manager scelto dalla giunta di Virgina Raggi nel 2017 per guidare Acea. Appoggiato dai Cinque Stelle, Paolo Simioni, è stato scelto per la guida dell'Enav. 

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