Catasto, riforma (e governo) salvi per un voto. Ma la maggioranza si spacca

L'emendamento sullo stralcio proposto da Lega, Forza Italia e Coraggio Italia bocciato 23-22. Aspre polemiche fra i partiti, Salvini chiede un incontro a Draghi

Riforma - e governo - salvi per un voto. Ma sulla revisione delle regole riguardanti il catasto la maggioranza si spacca, alzando le tensioni riguardo la tenuta dell'esecutivo Draghi al livello di guardia. Il centrodestra - per un giorno riunito nell'antica formula a tre punte Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia - attacca sul rischio dell'aumento delle tasse, con Salvini che chiede un incontro al premier bollando come "inspiegabile l'insistenza" sul piano di riforma. Mentre Pd e Movimento 5 Stelle si scagliano contro la posizione degli alleati, giudicando "non opportuna" (Giuseppe Conte) la battaglia e dichiarandosi "senza parole" (Enrico Letta) per quello che è considerato un tentativo di "far cadere" il governo.

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Cosa è successo

Si sono vissute ore frenetiche oggi. Le diverse anime della maggioranza che sostiene il governo Draghi - compatte nell'appoggio alla linea sull'Ucraina - si sono confrontate aspramente sul tema riforma del Catasto, piano giudicato irrinunciabile dal presidente del consiglio. Lega, Forza Italia e i moderati di Coraggio Italia hanno presentato un emendamento soppressivo dell'articolo 6 della delega che contiene, appunto, la norma sulla revisione del catasto. Sul punto si è provata una mediazione, apparsa complicata sin dall'inizio. Ogni trattativa è sfumata. Si è così andati alla conta, con l'emendamento messo al voto in commissione Finanza. 

Il risultato? Lo stralcio proposto dal centrodestra non è passato per un solo voto. Questi i numeri: a favore della cancellazione dell'articolo 6 del provvedimento hanno votato in commissione Finanze alla Camera 22 deputati (9Lega, 6 Forza Italia, 3 Fratelli d'Italia, 2 Coraggio Italia, 2 Alternativa).  Contro si sono espressi 23 componenti della commissione (12 Movimento 5 Stelle, 6 Pdo, 1 di Leu, 1 Italia Viva, 1 Noi con l'Italia, 1 Azione e 1 Gruppo Misto). 

Lega e Forza Italia

Preso atto da una parte e dall'altra del voto e certificata la tenuta del governo per un soffio, si sono susseguite reazioni a raffica. Di tenore opposto. Il segretario federale della Lega Matteo Salvini ha parlato di "insistenza inspiegabile" sul tema, chiedendo un incontro al presidente del consiglio Mario Draghi. La paura è che la revisione della normativa possa comportare un ulteriore aggravio sulle tasche degli italiani. "La Lega, oggi più che mai, dice no all'introduzione di nuove tasse; a maggior ragione in un momento di estrema incertezza come questo", ha affermato il capogruppo leghista in commissione Finanze della Camera, Giulio Centemero. E ancora più netti sono apparsi Massimo Bitonci e Alberto Gusmeroli che hanno parlato di "mani libere" e intenzione di "votare le nostre proposte" Il sottosegretario leghista all'Economia Federico Freni ha provato a gettare acqua sul fuoco, garantendo "il pieno appoggio leghista al governo", pur rimanendo intatte le posizioni sulla questione. 

Opinioni sensibilmente differenti in Forza Italia. Se il vicepresidente dei deputati Raffaele Perego definisce la riforma "una porta verso la patrimoniale" e Alessandro Cattaneo bolla le mosse del governo, in particolare quelle della sottosegretaria Guerra come "una forzatura insensata" il ministro Renato Brunetta sostiene che il voto della delegazione azzurra in commissione sia stato "incomprensibile", perché il contribuente medio "non si accorgerà di nulla con la revisione del catasto"

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Pd e Cinque Stelle

Pesanti critiche al voto del centrodestra, in particolare alle scelte degli alleati di governo, sono arrivate dal Pd. "Il centrodestra ha appena tentato di far cadere il governo Draghi sul riordino del catasto - ha scritto su Twitter il segretario Enrico Letta - Non vi è riuscito per un soffio. Abbiamo tenuto. Sembra una fake news, in uno dei giorni più drammatici della nostra storia recente". Si sono aggiunti Boccia e Fragomeli che hanno bollato il centrodestra e, in particolare, la Lega come "irresponsabile". Da parte loro i capigruppo a Camera e Senato Serracchiani e Malpezzi hanno giurato che con il riordino del catasto "non ci sarà alcun aumento delle tasse sulla casa".

Più sfumato, ma comunque critico, il giudizio del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. "Rispetto al caro bollette e caro benzina - ha sottolineato - penso che mettersi a discutere e rischiare di spaccare la maggioranza su una norma sul catasto non ha proprio senso. Il M5s - ha aggiunto - non consentirà assolutamente che ci sarà una sovratassa su edifici e immobili".

Fratelli d'Italia

Fratelli d'Italia, infine, ovvero l'unico partito all'opposizione. "La bocciatura dell'emendamento per stralciare la riforma del catasto dalla delega fiscale è l'ennesimo segnale che questo è un governo a traino Pd che non può fare gli interessi degli italiani", sentenzia la presidente Giorgia Meloni. La quale, poi, si appella al resto del centrodestra, chiedendo di votare contro la delega fiscale in nome di un "impegno preciso" preso di fronte agli italiani.