Mercoledì 24 Aprile 2024

L’oro dei rifiuti. Tutta la ricchezza che si può estrarre dalla spazzatura

Un rapporto della World Bank stima che la traiettoria per la produzione globale di rifiuti crescerà da 2,24 miliardi di tonnellate nel 2020 a quasi 3,88 miliardi di tonnellate entro il 2050. Ma in molti casi ormai la spazzatura può valere una fortuna. Ecco quali

Bologna 31 marzo 2023 – Generare il maggior reddito possibile dai rifiuti: è questa una delle tante sfide per il futuro.

Emergenza rifiuti a Roma
Emergenza rifiuti a Roma

Il modo in cui ci occupiamo dei rifiuti può diventare un vero e proprio sistema industriale destinato anche alla produzione di nuove materie prime di qualità. Utilizzare materie prime seconde significa generare benefici ambientali, ma anche sociali ed economici creando posti di lavoro e nuove attività imprenditoriali.

Trasformare i rifiuti in risorsa significa fare economia circolare, ovvero un modello di produzione e consumo che pone al centro la sostenibilità del sistema e che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile. Per fare ciò, bisogna staccarsi dal vecchio modello di economia lineare, dove invece si estraggono materie prime che vengono trasformate in un prodotto, il quale viene gettato via dopo la fine della sua vita utile.

In un rapporto della World Bank, chiamato More growth, less garbage (più crescita meno spazzatura), si stima che la traiettoria per la produzione globale di rifiuti crescerà da 2,24 miliardi di tonnellate nel 2020 a quasi 3,88 miliardi di tonnellate entro il 2050. Inoltre, oltre il 90 per cento dei rifiuti nei Paesi a basso reddito viene scaricato all'aperto o bruciato, rappresentando una minaccia per l'ambiente.

Le aziende innovative, insieme a investitori informati, possano contribuire a cambiare questa situazione. Per fare un esempio, al posto della plastica derivata da prodotti petrolchimici si può usare la bioplastica compostabile per realizzare un’ampia gamma di prodotti, dalle cannucce ai giocattoli.

Un’altra categoria, che produce tonnellate di rifiuti all’anno, è il settore degli scarti tessili: oggi esiste una tecnologia in grado di trasformare questi ultimi in un composto che può essere usato in sostituzione di materiali come cotone, petrolio, lana e altri fattori di produzione, a base di petrolio, come il poliestere.

Ci sono poi gli oggetti elettronici che usiamo tutti i giorni, come i computer, tablet, smartphone e televisori. Si tratta di vere e proprie miniere d'oro, addirittura più ricche di quelle naturali: se in una tonnellata di roccia sono presenti in media 50 grammi d'oro, in una tonnellata di rifiuti elettronici ce ne sono almeno 100 grammi. Per estrarli non servono picconi o setacci, ma solo la giusta chimica.

Anche i biocarburanti del futuro potrebbero arrivare dagli scarti, di tipo agricoli, forestali o dai rifiuti, che non comportano sottrazione di terreno agricolo all’alimentazione umana.

Per decarbonizzare i trasporti gli esperti sostengono che sia essenziale abbandonare i combustibili fossili e i biocarburanti, accanto alle varie forme alternative (in primis l’alimentazione elettrica), sono una delle risposte, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il bioetanolo e il biodiesel sono neutrali in termini di CO2 e producono il 65% in meno di emissioni di gas ad effetto serra rispetto ai combustibili fossili.

Gli scienziati di tutto il mondo stanno cercando di trovare un modo semplice ed economicamente vantaggioso per produrre più biocarburanti dai rifiuti o da prodotti di scarso valore.

Queste tecnologie sono utili non solo per il pianeta, ma anche per gli investitori, perché offrono la possibilità di investire in tecnologie innovative, che di pari passo permettono l’accelerazione della transizione ecologica.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro