Ricetta medica elettronica, dietrofront del governo: resterà per tutto il 2023

La dematerializzazione delle prescrizioni di farmaci è stata introdotta con l'emergenza Covid. Senza la proroga da gennaio sarebbe tornata il tradizionale cartaceo

Roma, 21 dicembre 2022 - Era stata introdotta durante l’emergenza Covid con un’ordinanza della Protezione civile: l’obiettivo era evitare che i pazienti fossero costretti a spostarsi da casa e affollare le sale d’attesa dei medici di famiglia per recuperare la famigerata ‘ricetta rossa’, il promemoria cartaceo necessario per il ritiro dei medicinali in farmacia. Sebbene avesse facilitato non poco le nostre vite negli ultimi due anni, la ricetta medica dematerializzata, versione elettronica della ricetta rossa, stava per essere mandata in soffitta: lo stop alle ricette dei farmaci via mail e per messaggio sarebbe dovuto arrivare, infatti, a fine 2022. L’ordinanza che aveva dato il via libera alle prescrizioni a distanza, infatti, sarebbe scaduta il 31 dicembre prossimo.

Ricetta medica elettronica: le istruzioni

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La notizia di oggi è che il governo ha fatto dietrofront: a seguito delle richieste di varie associazioni di categoria e sindacati di settore – capitanati dallo Smi, il sindacato dei medici di famiglia – il Consiglio dei Ministri prorogherà la norma di un anno, inserendo il provvedimento nel prossimo decreto Milleproroghe, cui sta lavorando proprio in queste ore. "Il ritorno alla ricetta cartacea rappresenterebbe un salto indietro nel tempo e tornerebbe a causare lunghe attese negli studi medici. Liberare i medici curanti da carichi burocratici permette di valorizzare la professione, contrastare l’esodo dalla categoria e dare la possibilità di dedicare più tempo alla cura e all’assistenza dei pazienti", si leggeva, fra l’altro, nella denuncia presentata qualche giorno fa dallo Smi direttamente al ministro della Salute Orazio Schillaci che ha, dunque, accolto con favore la richiesta. Ma facciamo un passo indietro e vediamo più nel dettaglio cos’è e come funziona la ricetta dematerializzata, o ricetta elettronica.

Una farmacia (Crocchioni)
Una farmacia (Crocchioni)

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Ricetta elettronica: cos’è?

Innanzitutto, non è una novità del periodo di pandemia. Come si legge sul sito web del Ministero della Salute, è stata introdotta dal Decreto interministeriale del 2 novembre 2011 e "rappresenta uno strumento per l’accesso alle prestazioni farmaceutiche e ambulatoriali del Servizio sanitario nazionale da parte dei cittadini". In un’ottica di semplificazione dei servizi all’utenza, la ricetta elettronica assicura, ad esempio, la circolarità delle prescrizioni farmaceutiche in regime convenzionale sull’intero territorio nazionale: un cittadino può recarsi in una farmacia di altra regione e avere diritto all’erogazione dei farmaci. La digitalizzazione delle prestazioni erogabili dal Servizio sanitario nazionale consente anche di attivare strumenti di controllo, sia in termini di verifiche preventive all’erogazione che di rendicontazione da parte degli stessi erogatori.

Come funziona?

In base alla norma del 2011, il medico registra sul Sistema Tessera Sanitaria i dati del cittadino e della prescrizione. Al cittadino rilascia: il Numero di ricetta elettronica (Nre) e il promemoria cartaceo della ricetta. Il promemoria cartaceo doveva essere rilasciato per garantire l’erogazione della prestazione anche in caso di indisponibilità dei sistemi informatici. Tuttavia, con il Decreto interministeriale del 25 marzo 2020 che, a seguito dell’emergenza sanitaria, ha esteso le modalità elettroniche alternative al promemoria cartaceo, è stato avviato il percorso per rendere la prescrizione completamente digitale. Per assicurare la disponibilità di farmaci ai soggetti più fragili e, in generale, ridurre l’afflusso di pazienti negli studi medici, lo stesso decreto ha previsto l’estensione della ricetta dematerializzata ai farmaci con piano terapeutico AIFA e ai medicinali distribuiti per conto del Servizio Sanitario Nazionale.

Il potenziamento del processo di dematerializzazione è proseguito con il decreto del 30 dicembre 2020 del Ministero dell'Economia e delle finanze, che ha esteso la dematerializzazione delle ricette mediche alla prescrizione di farmaci non a carico del Ssn e ha previsto modalità di rilascio del promemoria della ricetta elettronica attraverso ulteriori canali, come email e sms.

Altri farmaci prescrivibili con la ricetta elettronica

Sono prescrivibili con ricetta dematerializzata, come chiarito dalla nota del 14 maggio 2020, anche i medicinali a base di sostanze stupefacenti e psicotrope e i medicinali con forte attività analgesica per il trattamento di pazienti affetti da dolore severo.

Ricetta elettronica anche per i farmaci veterinari

Un altro settore recentemente interessato dal processo di dematerializzazione delle prescrizioni cartacee è quello dei farmaci veterinari. In questo caso, non si rientra nell’ambito di iniziative nate per il controllo della spesa a carico del Servizio sanitario nazionale (come quelle che hanno indirizzato il settore dedicato ai cittadini), ma di un ambito che riguarda la tutela della salute pubblica.