Martedì 23 Aprile 2024

Rialzo dei tassi, stangata sui mutui. Il prestito per la casa è un salasso

L’allarme della Fabi: "Così il mercato immobiliare rischia d’ingessarsi". A rischio i bilanci delle famiglie

Rialzo dei tassi, stangata sui mutui

Rialzo dei tassi, stangata sui mutui

È finita la festa dei mutui. Dopo aver toccato minimi storici e un boom di erogazioni negli ultimi due anni e mezzo (34 miliardi, +9%), prima con la guerra in Ucraina e adesso con il rialzo di mezzo punto del costo del denaro deciso dalla Bce, chiedere un prestito per comprare casa è diventato molto più caro. E la crescita di prezzi e tassi, destinata a proseguire, ha lanciato ieri l’allarme la Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), rischia di mettere in crisi i bilanci delle famiglie e le compravendite delle c ase.

La decisione della Bce per frenare l’inflazione, avverte Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi "metterà in difficoltà le famiglie sia per il pagamento delle rate dei mutui a tasso variabile già erogati, che subiranno progressivi incrementi, sia per quanto riguarda l’accesso a nuovi prestiti che avranno costi maggiori". Per le banche, secondo Sileoni, sarà inoltre più difficile concedere i mutui e questo "avrà una ricaduta sul mercato immobiliare che corre il rischio di ingessarsi". Da fine 2019 a maggio 2022 lo stock di mutui era cresciuto da 383 a 417 miliardi grazie ai bassi tassi che avevano anche fatto aumentare di 1,9 miliardi (+1,8%) il credito al consumo, di 6,1 (+4,5%) gli altri prestiti alle famiglie e di 38 miliardi (+6,1%) i finanziamenti alle imprese per un totale di impieghi bancari che, nonostante la pandemia, era arrivato prima dell’estate a 1342 miliardi (+6,2%).

La stagione dei tassi bassi che nel 2021, nonostante la crisi da Covid, ha visto una crescita del 3,5% dei finanziamenti, è ormai un ricordo. Dopo aver toccato un minimo per i tassi medi dei mutui dell’1,59% nel 2021, già a marzo di quest’anno si era tornati poco sopra il 2%, ai livelli del 2019. E adesso, ricorda la Fabi, si registrano già picchi vicini al 3%. Con i migliori mutui a tasso fisso monitorati da MutuiSupermarket.it al 2,9%. Per chi ha un prestito a tasso variabile, ricorda Massimiliano Dona, presidente di Unc, l’aggravio medio della rata dopo la mossa della Bce è di 41 euro al mese, 492 l’anno. Cifra che raddoppia calcolando l’incremento da gennaio.

Il rialzo dei tassi ha ampliato così il divario tra mutui variabili (con i migliori Taeg fra l’1% e l’1,3%) e fissi, con una differenza, per un prestito di 140mila euro a 25 anni, fra rate mensili di 520-540 euro e 630-650. Per questo, secondo Bussola mutui di Crif-MutuiSupermarket.it, da giugno le banche hanno sospeso l’erogazione dei mutui a tasso fisso con la garanzia giovani e sono aumentate le richieste di variabili (18% del totale) e le offerte di prodotti variabili con il cap, per garantire un tasso più basso di circa un punto rispetto ai fissi e un tetto oltre il quale in futuro non si potrà andare anche se la Bce continuerà ad aumentare il costo del denaro.