Reddito di cittadinanza: per i non occupabili assegno fino a dicembre, poi scatterà la riforma

Inizialmente il sussidio si fermava ad agosto, confermato il giro di vite nei confronti di coloro che possono lavorare

L’Assegno di inclusione partirà il primo gennaio prossimo. Ma fino ad allora i cosiddetti "non occupabili", che sono i potenziali destinatari della misura per il 2024, non perderanno il Reddito di cittadinanza attuale.

Reddito di cittadinanza
Reddito di cittadinanza

Il decreto-legge del primo maggio, correggendo la legge di Bilancio, stabilisce che potranno continuare a ricevere il sussidio oltre i sette mesi previsti (era previsto che finisse ad agosto). Il destino sarà differente per i cosiddetti "occupabili" che sempre a fine agosto dovranno dire addio all’attuale indennità e potranno solo chiedere, dal primo settembre, lo Strumento di attivazione che è diverso in importi, durata e condizioni.

La nuova regola stabilisce che il limite temporale dei sette mesi "non si applica per i percettori del reddito di cittadinanza che, prima della scadenza dei sette mesi, sono stati presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro". E in questa categoria rientrano "i nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età". La scadenza che rimane valida è quella del 31 dicembre 2023. Dopo la quale potranno passare all’Adi, che potrà essere minimo di 480 euro mensili più le maggiorazioni per figli e altri fragili. E potrà avere una durata di 18 mesi rinnovabili dopo un mese di fermo. Per gli occupabili, tra i 18 e i 59 anni e che non rientrano tra i "fragili" in situazione di povertà e che non accedono all’assegno, partirà dal primo settembre 2023 lo Strumento di attivazione al lavoro. Vincolante la partecipazione a corsi di formazione e di qualificazione professionale.

Tra le misure anche il servizio civile universale. Sarà necessario registrarsi su una piattaforma informatica nazionale e sottoscrivere un patto di servizio personalizzato. Il beneficio sarà di 350 euro e al massimo per dodici mesi, non rinnovabili. Gli occupabili perdono il beneficio nel caso di rifiuto di una offerta di lavoro: se a tempo indeterminato su tutto il territorio nazionale; a tempo determinato se il luogo di lavoro non dista oltre 80 km dal domicilio.

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