Recovery Plan: Draghi incassa il via libera da Camera e Senato

Il dibattito. Premier: "Investimenti impensabili fino a pochi giorni fa. Il Parlamento è fondamentale". Il Superbonus sarà prorogato al 2023 "ma va semplificato". Meloni: "Parlamento deriso"

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Mario Draghi (Imagoeconomica)

Roma, 27 aprile 2021 - Seconda giornata in Parlamento con al centro la discussione e il voto sia alla Camera che al Senato sul Recovery Plan, il maxi piano da oltre 200 miliardi di euro - previsti nelle sei 'missioni' - che dovrà ridisegnare l'Italia del futuro per trarla fuori dalle secche della spaventosa crisi innescata dal Covid. 

L'aula del Senato ha approvato la risoluzione delle forze di maggioranza (Pd, M5s, Lega, Leu, Italia viva, gruppo delle Autonomie) sulle comunicazioni del premier Mario Draghi sul Recovery plan con 224 voti a favore, 16 contrari e 21 astenuti: i senatori di Fratelli d'Italia si sono astenuti. Bocciate le due risoluzioni di opposizione con 232 e 242 no.

Con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti in precedenza la Camera aveva approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Draghi. Il Piano sarà trasmesso alla Commissione europea entro il 30 aprile. 

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Nel pomeriggio l'intervento del presidente del consiglio in Senato. La seduta, dopo una sospensione, è ripartita con nuovi interventi dei senatori. Al termine della discussione generale, è arrivata la replica del premier: "Oggi è un giorno positivo per l'Italia, non è una cosa di cui dispiacersi. Il Senato è stato protagonista del disegno e dell'attuazione del piano. Molte delle osservazioni fatte richiamano la scarsità dei tempi, ma la data del 30 aprile" per inviare il piano a Bruxelles "è una data per avere subito i soldi". Di seguito poi spazio alle dichiarazione di voto e il voto, così come a Montecitorio.

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La replica di Draghi alla Camera

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Questa mattina nella sua replica davanti ai deputati, Draghi ha sottolineato che il Pnrr "permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni".

Governance. Il premier ha parlato anche della governance: "La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano".

Parlamento. C'è un passaggio importante sul ruolo del Parlamento: "Voglio ribadire il profondo rispetto che il Governo ed io abbiamo per il Parlamento: i tempi erano ristretti. La scadenza del 30 aprile non è mediatica come si è detto. E' che se si arriva prima si accede ai fondi prima". Poi chiarisce: "Il dialogo non è finito qui. L'interlocuzione è fondamentale ora, lo sarà ancora di piùnei mesi a venire".

Superbonus. Rispondendo ad alcune domande emerse nel corso del dibattito, Draghi accenna a superbonus ed ecobonus: "Molti di voi hanno chiesto garanzie relativamente al superbonus. Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Per il futuro ci impegnamo a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell'ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione".

Fisco. "La riforma fiscale è tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese. Per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021. Il Parlamento sarà pienamente coinvolto e svolgerà un ruolo di primo piano".

Banda larga. "Il Governo intende stanziare 6,31 miliardi per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G. L'obiettivo è portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche".

Cifre. Il premier ha anche snocciolato una serie di cifre: dai 6,3 miliardi per la rete ultraveloce, agli 82 miliardi per il Sud, al 40% delle risorse da affidare agli enti locali.

L'attacco di Giorgia Meloni

Durissima la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che lamenta un voto 'a scatola chiusa': "Perchè, presidente Fico, la democrazia parlamentare non si può invocare solo per giustificare giochi di palazzo. Il Parlamento su questo piano è stato ignorato, verrebbe da dire deriso".

Il discorso di lunedì

La giornata di ieri a Montecitorio era stata incentrata sulle comunicazioni di Draghi che ha illustrato i punti costitutivi del Recovery (qui potete rivivere i punti salienti del discorso). Un discorso, quello del premier, appassionato: "Ritardi e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite. In gioco c'è la nostra credibilità".