Roma, 20 novembre 2020 - Il recovery plan dell'Italia? Non siamo in ritardo, assicura il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a Omnibus: "lo vedrete entro i tempi stabiliti, stiamo lavorando con grande intensità e siamo in una interlocuzione con la Commissione europea, come altri Paesi. Nessun Paese ha presentato il piano finale, stanno tutti lavorando con la Commissione per affinare i progetti e noi lo stiamo facendo piuttosto intensamente". Gualtieri ribadisce che il negoziato europeo per superare i veti di Ungheria e Polonia sul bilancio pluriennale comunitario e dare il via al recovery fund può risolversi a dicembre.
Fondi alle Regioni che cambiano fascia
In arrivo due scostamenti, uno ora e uno a gennaio, dice poi il ministro dell'Economia. Al cdm di oggi "metteremo altre risorse, circa 1,3-1,4 nel fondo che consente di finanziare i ristori in automatico alle regioni che peggiorano di fascia" nelle misure di contenimento del virus. E continua Gualtieri: "Poi, per poter usare un'altra parte di risorse dovuta a un andamento economico un po' migliore delle previsioni, chiederemo al Parlamento l'autorizzazione a uno scostamento che ci darà alcuni miliardi aggiuntivi per rafforzare le misure di sostegno economico e accompagnare l'economia nella fine d'anno". "A inizio nuovo anno - ha spiegato ancora il ministro - a seconda della situazione economica e sanitaria, faremo un ultimo scostamento per concludere questa fase di aiuti che saranno modulati proporzionalmente alla situazione dell'economia".
Recovery fund, lo stallo in Europa
Sullo stato di diritto l'Ue non arretra e lo stallo sul Recovery resta. La videoconferenza dei leader si chiude senza sbloccare il veto di Polonia e Ungheria sul pacchetto economico da 1.800 miliardi di euro, conferma la cancelliera Merkel, presidente di turno del vertice. "Continuiamo a cercare una soluzione accettabile", dice il presidente del Consiglio Ue Michel. "Milioni di cittadini aspettano una risposta a questa crisi senza precedenti, serve un accordo al più presto", afferma la presidente della Commissione von der Leyen.