Recovery Plan, Draghi alla Camera: "Prepariamo l'Italia di domani"

Il premier: "Ritardi e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite". Entro maggio decreto per l'attuazione del Pnrr. "Disporremo in tutto di 248 miliardi, in gioco la nostra credibilità". Cgil, Cisl e Uil critiche: "Confronto inadeguato"

Mario Draghi presenta il Recovery plan alla Camera (Ansa)

Mario Draghi presenta il Recovery plan alla Camera (Ansa)

Roma, 26 aprile 2021 - Un discorso lungo e denso, non privo di un certo pathos: così Mario Draghi alla Camera ha illustrato il Recovery plan elaborato in accordo con Bruxelles. Primo obiettivo, riparare i danni della pandemia, perché "il pil è caduto dell' 8,7%". Il premier, che ha esordito citando De Gasperi,  ha parlato anche di donne, giovani, Sud e assegno unico per il sostegno alle famiglie. Al termine del dibattito il voto in entrambi i rami del Parlamento. Palazzo Chigi parla di "un intervento epocale per riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica". Domani la presentazione del piano in Senato.

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I punti del discorso

Draghi: qui c'è il destino del Paese

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Nel Pnrr c'è "la misura di quello che sarà il suo ruolo nella comunità internazionale, la sua credibilità e reputazione come fondatore Ue e protagonista del mondo occidentale. È questione non solo di reddito e benessere, ma di valori civili e sentimenti che nessun numero e nessuna tabella potrà mai rappresentare", esordisce il premier. "Dico questo perché sia chiaro che nel realizzare progetti, ritardi, inefficienze e miopi visioni di parte peseranno sulle nostre vite soprattuto su quelle dei più deboli, i figli e nipoti e forse non ci sarà piu tempo per porvi rimedio".

Ha strappato un applauso all'Aula la frase: "L'opera fallirà se in tutte le categorie, in tutti i centri non sorgeranno degli uomini pronti a sacrificarsi per il bene comune. A noi l'onere e l'onore di preparare nel modo migliore l'Italia di domani". E ancora: "Sbaglieremmo tutti a pensare che il Pnrr pur nella sua storica importanza sia solo un insieme di progetti, di numeri, scadenze, obiettivi. Nell'insieme dei programmi c'è anche e soprattutto il destino del Paese". "Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l'aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, l'ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l'ambiente va tutelato e rispettato", spiega il premier.

Quanto ai tempi, Draghi spiega: "Entro maggio presentiamo un decreto che interviene con misure di carattere prevalentemente strutturale volte a favorire l'attuazione del Pnrr e del Piano complementare. Oltre a importanti semplificazioni negli iter di attuazione e di valutazione degli investimenti in infrastrutture, si procede a una semplificazione delle norme in materia di appalti pubblici e concessioni".

Alla fine del suo intervento, il premier indulge in una nota fiduciosa: "Sono certo che riusciremo ad attuare questo Piano. Sono certo che l'onestà, l'intelligenza, il gusto del futuro prevarranno sulla corruzione, la stupidità, gli interessi costituiti". E insiste: "Questa certezza non è sconsiderato ottimismo, ma fiducia negli Italiani, nel mio popolo, nella nostra capacità di lavorare insieme quando l'emergenza ci chiama alla solidarietà, alla responsabilità". 

Gli obiettivi del piano

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Quanto agli obiettivi, per Draghi "il primo con un orizzonte ravvicinato è riparare i danni della pandemia, che ci ha colpito più dei nostri vicini europei, il Pil caduto è dell' 8,7, i giovani e le donne (e li citerà più volte nel discorso, ndr) hanno sofferto di più il calo dell'occupazione. Le misure di sostegno hanno attutito l'impatto sociale ma questo si è sentito sulle fasce più deboli". "Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica". 

I numeri: in tutto 248 miliardi

"Le risorse fornite attraverso il Dispositivo di ripresa e resilienza della UE sono pari a 191,5 miliardi - elenca Draghi -. Il Governo ha deciso di stanziare ulteriori 30,6 miliardi per il finanziamento di un Piano nazionale complementare da affiancare al dispositivo europeo. Questo piano complementare finanzia progetti coerenti con le strategie del Pnrr, che tuttavia eccedevano il tetto di risorse ottenibili dal dispositivo europeo. Il Pnrr e il Piano complementare sono stati disegnati in modo integrato: anche i progetti del secondo avranno gli stessi strumenti attuativi".  Ma oltre a questi "sono stati stanziati, inoltre, entro il 2032, ulteriori 26 miliardi da destinare alla realizzazione di opere specifiche". "R' poi previsto il reintegro delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione, utilizzate nell'ambito del dispositivo europeo per il potenziamento dei progetti ivi previsti per 15,5 miliardi. Nel complesso potremo disporre di circa 248 miliardi di euro". A tali risorse, si aggiungono poi quelle rese disponibili dal programma React-Eu che vengono spese negli anni 2021-2023. Fondi per ulteriori 13 mld". 

La rivoluzione verde

La missione "denominata Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, si occupa dei grandi temi dell'agricoltura sostenibile, dell'economia circolare, della transizione energetica, della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica degli edifici, delle risorse idriche e dell'inquinamento. Essa è particolarmente importante per l'Italia, che è maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi". "La missione migliora la sostenibilità del sistema economico e assicura una transizione equa e inclusiva verso una società a impatto ambientale pari a zero. La dotazione complessiva di questa missione è la più cospicua tra le 6 proposte: quasi 70 miliardi, di cui 60 finanziati con il Dispositivo europeo", aggiunge.  "Vi sono inoltre investimenti a supporto della transizione ecologica anche in altre missioni". "La Missione prevede misure per migliorare la gestione dei rifiuti e per l'economia circolare, rafforza le infrastrutture per la raccolta differenziata, e ammoderna o sviluppa nuovi impianti di trattamento rifiuti. Per raggiungere la progressiva decarbonizzazione, sono previsti interventi per incrementare significativamente l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, per il rafforzamento delle reti e per una mobilità più sostenibile", aggiunge. Vi è un significativo sforzo per promuovere l'efficientamento energetico di edifici pubblici e privati".

La salute

E' un settore critico, sottolinea il premier "che ha affrontato sfide di portata storica nell'ultimo anno. La pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici". Quindi "le riforme e gli investimenti proposti con il Piano in quest'area hanno due obiettivi principali: rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio e modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario, al fine di garantire un equo accesso a cure efficaci. La dotazione per questa missione - ha spiegato - è complessivamente di 18,5 miliardi, di cui 15,6 relativamente a finanziamenti Rff e 2,9 di risorse nazionali. Il miglioramento delle prestazioni erogate sul territorio è perseguito attraverso il potenziamento e la creazione di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità), il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una piu' efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari". 

Lavoro e formazione

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"La quinta Missione è destinata alle politiche attive del lavoro e della formazione, all'inclusione sociale e alla coesione territoriale. I fondi destinati a questi obiettivi superano nel complesso i 22 miliardi. Ulteriori 7,3 miliardi di interventi beneficeranno delle risorse di React-Eu", dice il presidente del Consiglio. "Sono introdotte misure a sostegno dell'imprenditorialità femminile e un sistema di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare politiche adeguate a ridurre il gap di genere", aggiunge. "Sono previsti investimenti in attività di formazione e riqualificazione dei lavoratori. Si prevede l'introduzione di una riforma organica e integrata in materia di politiche attive e formazione, nonché misure specifiche per favorire l'occupazione giovanile - spiega il premier - Si è scelto poi di destinare importanti risorse alle infrastrutture sociali funzionali alla realizzazione di politiche a sostegno delle famiglie, dei minori, delle persone con gravi disabilità e degli anziani non autosufficienti. A queste si affiancano misure per la riqualificazione dei tessuti urbani più vulnerabili (periferie, aree interne del Paese) e interventi di potenziamento dell'edilizia residenziale pubblica e di housing temporaneo e sociale", aggiunge.

Donne e divario di genere

"Eliminare gli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro è fondamentale per la ripresa dell'Italia", sottolinea Draghi. "Il Piano interviene - afferma - sulle molteplici dimensioni del divario di genere e si inserisce nel percorso di riforma avviato con il Family Act. Il Governo intende lanciare entro il primo semestre 2021 la Strategia nazionale per la parità di genere 2021-2026. Il Pnrr sviluppa le priorità di questa Strategia nazionale e le articola in un ampio programma. 4,6 miliardi sono dedicati a costruire nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Quasi un miliardo va a finanziare l'estensione del tempo pieno nelle scuole primarie per permettere alle famiglie - e alle madri in particolare - di conciliare meglio la loro vita professionale e lavorativa". Il Piano, aggiunge, "prevede 400 milioni per favorire l'imprenditorialità femminile, e stanzia oltre 1 miliardo per la promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico, soprattutto per le studentesse".

I giovani

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"Oltre al piano agli asili nido, di cui ho già parlato, i giovani beneficiano dalle misure per le infrastrutture sociali e le case popolari. E in un prossimo decreto, di imminente approvazione, sono previsti altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per acquistare una casa. Sarà possibile non pagare un anticipo, grazie all'introduzione di una garanzia statale". Draghi assicura: "I giovani saranno tra i principali beneficiari di tutto il Piano. Gli investimenti e le riforme sulla transizione ecologica creeranno principalmente occupazione giovanile. La creazione di opportunità per i giovani nel mondo del lavoro sarà anche l'effetto naturale degli interventi sulla digitalizzazione che, tra l'altro, consentiranno di completare la connettività delle scuole".

La crisi demografica

"Un Piano che guarda alle prossime generazioni deve riconoscere la nostra realtà demografica. Siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa: meno di 1,3 figli per ciascuna donna contro quasi 1,6 della media Ue. Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro", assicura Draghi.

La giustizia

"La riforma della giustizia affronta i nodi strutturali del processo civile e penale - dice Draghi - Nonostante i progressi degli ultimi anni, permangono ritardi eccessivi. In media sono necessari oltre 500 giorni per concludere un procedimento civile in primo grado, a fronte dei circa 200 in Germania". In particolare, "il Piano rivede l'organizzazione degli uffici giudiziari e crea l'Ufficio del processo, una struttura a supporto del magistrato nella fase 'conoscitiva' della causa. Nel campo della giustizia civile si semplifica il rito processuale in primo grado e in appello, e si dà definitivamente attuazione al processo telematico, come richiesto nei mesi scorsi dal Senato".   Ancora: "Il Governo intende ridurre l'inaccettabile arretrato presente nelle aule dei tribunali, e creare i presupposti per evitare che se ne formi di nuovo. Questo è uno degli impegni più importanti ed espliciti che abbiamo preso verso l'Unione europea. L'obiettivo finale che ci proponiamo è ambizioso, ridurre i tempi dei processi del 40% per il settore civile e almeno del 25% per il penale. Vogliamo un sistema giudiziario strutturalmente più efficiente ed elevare la qualità della risposta del sistema".  

Priorità al Sud

"La crescita del Mezzogiorno rappresenta l'altro aspetto prioritario trasversale al Piano. Il potenziale del sud in termini di sviluppo, competitività e occupazione è tanto ampio quanto è grande il suo divario dal resto del Paese. Non è una questione di campanili: se cresce il sud, cresce anche l'Italia. Più del 50 per cento del totale degli investimenti in infrastrutture - soprattutto l'alta velocità ferroviaria e il sistema portuale - è diretto al Sud".

Le sei missioni del Recovery

Sono: "Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura" (49,2 miliardi - di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo), Rivoluzione verde (stanzia complessivamente 68,6 miliardi – di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo). Infrastrutture per una mobilità sostenibile (stanzia complessivamente 31,4 miliardi – di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo), Istruzione e ricerca( stanzia  31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo), Inclusione e coesione (stanzia 22,4 miliardi – di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo) e infine Salute (prevede 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo).

La protesta di Fdi

Prima dell'esposizione del premier, intervengono alcuni deputati sull'ordine dei lavori. In particolare il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, chiede il rinvio del voto: "Il Recovery è arrivato alle 14 di domenica alla Camera. Un documento poderoso. Chiediamo di avere la dignità e la decenza di poterlo approfondire". E ancora: "alle 14 di oggi è arrivata un'altra versione aggiornata, con 60 pagine in meno. Oggi il Parlamento ragiona su un testo che sfido chiunque ad avere approfondito con la necessaria prudenza ed attenzione". Quindi: "Valutiamo un rinvio della seduta odierna, ci sia una capigruppo per ragionare sulla logica di discutere un piano così poderoso senza averlo approfondito". Anche Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, a titolo personale parla di un "voto a scatola chiusa" e del ruolo del Parlamento "ridotto a ruolo di ratifica".

Alla fine il presidente della Camera Roberto Fico annuncia una riunione dei capigruppo e dà la parola al premier Draghi per la comunicazione al Parlamento sul Recovery plan.

Sindacati: "Confronto inadeguato"

Le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil, sul tema del Piano di ripresa e resilienza, criticano il premier Draghi e il governo. I segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri in una nota con sul Recovery "considerano inadeguato il confronto finora avuto con il Governo in ordine alla definizione delle priorità strategiche, degli obiettivi e delle risorse del Piano stesso".