Martedì 15 Luglio 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Russia verso la recessione? Le conseguenze per l'Italia potrebbero essere positive…

Anni di guerra e sanzioni presentano il conto a Mosca. Quali sarebbero gli effetti sulle bollette di gas e luce e sul prezzo della benzina? Davide Tabarelli (Nomisma Energia) fa il punto

Le esportazioni russe di gas sono scese dai 150 miliardi metri cubi nel 2021 ai 25 nel 2024 (foto Ansa)

Le esportazioni russe di gas sono scese dai 150 miliardi metri cubi nel 2021 ai 25 nel 2024 (foto Ansa)

Roma, 20 giugno 2025 – Quaranta mesi di guerra non sono pochi per nessuno, nemmeno per un Paese come la Russia che sin dalle prime battute del conflitto con l’Ucraina, si era mostrata sicura di poter far fronte alle necessità anche interne, per lunghi periodi. Ma ora i costi del conflitto, e le pesanti sanzioni europee cominciano a presentare i conti. Il portavoce del presidente russo, Dmitri Peskov, ha infatti ammesso che la Russia rischia di entrare in una fase recessiva se non ci sarà presto un’inversione di tendenza economica. A tal proposito, il prodotto interno lordo secondo Reuters è cresciuto nel primo trimestre 2025 di appena l’1,7%, e con un’inflazione al 9,5% nel 2024, il pericolo recessione è più che concreto.

Cosa significa per gli italiani questo scenario?

Secondo Davide Tabarelli, fondatore e presidente di NE - Nomisma Energia, “la recessione della Russia sarebbe positiva per gli italiani, perché a quel punto i russi avrebbero maggiore pressione ad esportare sia gas che petrolio verso altri mercati e quindi, indirettamente, a tenere alta l’offerta con prezzi in calo”. Considerando l’embargo sul trasporto marittimo di petrolio greggio russo, in vigore dal 5 dicembre 2022, e di prodotti russi verso Paesi terzi dal 5 febbraio 2023, la situazione recessiva sarebbe un problema non da poco per Putin. “Noi europei non possiamo importare petrolio, derivati petroliferi e carbone. Ovviamente la recessione significherebbe più pressione politica per far finire la guerra. Infatti la Russia era legata all’Europa da un cordone ombelicale sotto il profilo energetico. In particolare - ricorda Tabarelli - le esportazioni della Russia di gas che erano 150 miliardi metri cubi nel 2021, sono scese a 25 l'anno scorso e anche se sono raddoppiati i prezzi, le minori entrate da esportazioni di gas verso l'Europa si fanno sentire. Inoltre ci sono le sanzioni sulle esportazioni di petrolio e derivati. Vero che quei volumi non venduti all'Europa sono andati in Cina e India, ma non tutti, e soprattutto a prezzi molto scontati. Pertanto tutto ciò ha ulteriormente ridotto le entrate”.

I prezzi della benzina ancora vicini ai minimi

Appena due mesi fa, i prezzi della benzina al self service hanno raggiunto il minimo degli ultimi 3 anni, 1,71 euro. Un dato apparentemente in controtendenza, se si considerano le guerre, gli embarghi, e il generale clima di incertezza internazionale. Secondo Tabarelli, “i prezzi della benzina sono ai minimi e hanno reagito bene alla guerra Iran-Israele, anche perché la Russia sta sforando gli impegni con l’Arabia Saudita per cercare di vendere più petrolio sotto banco e incassare qualcosa in più. Di certo, prima di vedere di nuovo le bollette di gas e di elettricità a prezzi diciamo contenuti, ci vorrà tempo. Certi aumenti sono stati causati dal venir meno del gas russo in Europa. Se petrolio e derivati possono essere caricati su nave ed esportati dove si vuole, il gas è più legato ai tubi, e il gasdotto russo Power of Siberia 2 è da anni al centro di vari problemi con la Cina".

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