Giovedì 18 Aprile 2024

Rcs al bivio risarcimento e Micciché lascia

Il manager di Intesa si dimette a pochi giorni dal cda che dovrà discutere il mancato accantonamento per la causa con Blackstone

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di Elena Comelli

Svolta inattesa nella saga che oppone Urbano Cairo, patron di Rcs e proprietario del Corriere della Sera, a Blackstone, il fondo più grande del mondo. Dopo una ridda di voci, ieri Gaetano Micciché, numero uno della divisione Imi-Cib di Intesa Sanpaolo, si è dimesso dal consiglio d’amministrazione di Rcs, proprio a pochi giorni della riunione del board, prevista per venerdì 30 luglio, la prima dopo la decisione del lodo arbitrale che ha dato torto a Cairo sulle sue pretese nei confronti di Blackstone in relazione alla vendita dell’immobile di via Solferino, sede del Corriere della Sera.

Ora Cairo dovrà vedersela con gli americani in una causa davanti al tribunale di New York, in cui Blackstone chiede a Rcs un risarcimento di 600 milioni di dollari.

Le dimissioni di Micciché, a quel che si apprende, sono dettate da motivi esclusivamente personali. Il manager del gruppo Intesa Sanpaolo, la banca che all’epoca dell’Opa di Urbano Cairo su Rcs aveva finanziato l’operazione e che era stato eletto in cda proprio nella lista presentata da Cairo, si è sfilato però in un momento particolarmente delicato per la proprietà del Corriere della Sera.

Nel cda di venerdì prossimo, convocato per l’approvazione dei conti semestrali, potrebbe essere affrontato infatti anche il tema del mancato accantonamento da parte di Rcs di una somma per coprire il rischio di un’eventuale soccombenza in giudizio di fronte alla richiesta di risarcimento avanzata da Blackstone.

Il fondo più grande del mondo fece causa a Rcs, che secondo i legali americani nel 2018 impedì la cessione dell’immobile di via Solferino ad Allianz per 280 milioni di euro, portando la società tedesca a farsi da parte, in attesa di una risoluzione dei problemi giudiziari tra le due parti. Rcs rispose che la sede di New York non è competente, ma dopo la conclusione dell’arbitrato, che ha dato torto a Cairo, Blackstone è tornato alla carica e ora chiede all’editore un maxi-risarcimento, mettendo insieme tutti i danni cumulativi in un unico processo: 300 milioni di dollari per la mancata rivendita dell’immobile ad Allianz e di altri 300 milioni di relativi danni.

La Corte Suprema di New York ha appena deciso di affidare le due cause, avviate da Blackstone contro Rcs e Urbano Cairo, allo stesso giudice, Andrea Masley, finora titolare solo del secondo procedimento che vede il fondo americano agire contro Cairo in persona.

La decisione è arrivata dopo il passo indietro del giudice cui era assegnato il fascicolo principale Blackstone-Rcs, Andrew Borrok, che la scorsa settimana si era ricusato, come da lui spiegato in una lettera alla Corte, "per evitare sospetti di irregolarità basati su alcune recenti interazioni sociali e di altro tipo con alcuni membri di Blackstone".

Da qui la decisione della Corte di passare anche questo procedimento nelle mani di Masley, che quindi li gestirà entrambi. Ora bisogna aspettare le prime mosse del magistrato: se deciderà di "scongelare" i due procedimenti, fermi ai box da anni in attesa del lodo italiano, dovrà esprimersi anche sul delicato tema della competenza territoriale, che per Cairo è Milano mentre per Blackstone è New York.

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