Gas, via ai razionamenti in Europa: cosa succede in Italia

Da oggi scatta la riduzione del 15% nella Ue, l’Italia ha ottenuto la deroga del 7%. Lo stoccaggio fa ben sperare (70,9%). Le ricette anti sprechi di ogni Paese

Razionamenti di gas in Europa

Razionamenti di gas in Europa

Roma, 9 agosto 2022 - ​Nord Stream a singhiozzo e flussi ridotti negli altri gasdotti dalla Russia per ora non mettono in ginocchio l’Europa, che è sulla buona strada per riempire gli stoccaggi gas al 90% entro l’inizio della stagione invernale. In base ai dati aggiornati al 3 agosto, i livelli comunitari di stoccaggio gas sono al 70,89%, pari a 782 TWh. È un dato rassicurante perché superiore alla media di riempimento degli ultimi 5 anni (70,32%) e perché mette l’Europa sul binario giusto per raggiungere il suo obiettivo del 90% entro il 1° novembre. La quota maggiore delle importazioni aggiuntive per sostituire il gas russo arriva via nave sotto forma di gas naturale liquefatto: nel primo semestre di quest’anno l’Europa ha importato 21,36 milioni di tonnellate di gas naturale liquido, quasi il triplo rispetto al 2021. E per la prima volta nella storia, a giugno l’Ue ha ricevuto più Gnl dagli Stati Uniti che gas via pipeline da Mosca. L’effetto sul portafoglio è pesante: l’Ue finora ha sborsato 50 miliardi di euro per fare scorta, 10 volte tanto quello che spendeva normalmente.

Europa

Da oggi, intanto, il piano europeo di risparmio del 15% sui consumi di gas, entra in vigore e consentirà di risparmiare fra i 30 e i 45 miliardi di metri cubi di gas. Il regolamento è stato pubblicato in Gazzetta europea, avendo comunque valenza (nonostante molte deroghe) retroattiva dal primo agosto.

Italia

Grazie all’eccezione che ci è stata accordata, l’Italia deve tagliare il 7% dei consumi di gas rispetto alla media degli ultimi cinque anni, da qui al 30 marzo 2023. Per il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, la situazione è sotto controllo e non ci sarà bisogno di razionamenti. L’Italia per ora si affida alla cosiddetta ’operazione termostato’: la temperatura media all’interno degli edifici pubblici e degli uffici non dovrà scendere al di sotto dei 27°C in estate e non dovrà salire al di sopra dei 19°C nei mesi invernali. Il provvedimento, limitato al solo settore pubblico, dovrebbe portare un risparmio compreso fra i 2 e i 4 miliardi di metri cubi di gas (7-8% dei consumi). Sono previste multe salate per i trasgressori.

Germania

L’inverno si annuncia pesante per le famiglie tedesche, alle quali il cancelliere Olaf Scholz ha spiegato di attendersi rincari per le bollette fino a 5mila euro in più all’anno. Una batosta per le finanze private, in un Paese dove l’allarme recessione risuona ogni giorno più forte. Il governo tedesco sta già cercando di tagliare i consumi imponendo l’illuminazione interna ai negozi abbassata al mimino e le insegne luminose spente dopo l’orario di chiusura. La pubblicità luminosa è vietata dall’una di notte alle sei del mattino ovunque tranne che nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti. L’aria condizionata non può superare i 27°.

Francia

Anche il governo francese ha messo in atto una vera e propria crociata per la moderazione dei consumi, soprattutto elettrici. Il governo di Parigi, che ha imposto un tetto massimo alle bollette dell’energia, è alle prese con i problemi del suo parco di centrali nucleari: 27 dei 56 reattori sono in manutenzione. Il che costringe la Francia a importare energia dai Paesi confinanti. Il gestore della rete elettrica ha chiesto di usare gli elettrodomestici soprattutto nel weekend e il governo ha imposto un limite di temperatura a 27 gradi contro l’uso irresponsabile dell’aria condizionata in uffici e esercizi commerciali. I negozi, in particolare, devono tenere le porte chiuse per evitare la dispersione del fresco. I trasgressori rischiano multe salate, a partire da 150 euro.

Spagna

Dopo il plateale gesto del premier Pedro Sanchez, che si è presentato in conferenza stampa senza cravatta e ha invitato tutti i suoi collaboratori a risparmiare sull’aria condizionata, un nuovo decreto impone agli edifici pubblici, ai negozi e ai centri commerciali, ma anche a stazioni e aeroporti, di non far scendere l’aria condizionata al di sotto dei 27°C in estate e di non portare il riscaldamento sopra i 19°C in inverno. Le porte degli edifici dovranno essere sempre chiuse per contenere la dispersione del fresco, mentre nei negozi luci e insegne luminose devono essere spente dopo le 22.