Dimissioni senza un piano B, impazzano i video virali su TikTok. Cos'è la moda del QuitTok

Un trend che ha spopolato oltreoceano e che, negli ultimi anni, è sbarcato anche in Italia

Oltreoceano la chiamano ‘Great resignation’, in Italiano la tendenza può essere tradotta come ‘grandi dimissioni’. Si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni ha preso sempre più piede, soprattutto tra i giovani della Generazione Z: licenziarsi senza avere un piano B. Magari, postando tutto sul proprio profilo social, in particolare modo su TikTok.

Boom di dimissioni

E’ il ‘boom delle dimissioni’, che avvengono perlopiù in presenza di ritmi di lavoro stressanti, boss strafottenti e poco empatici, condizioni occupazionali che non permettono di curare la propria vita privata o, ancor peggio, la propria salute fisica e mentale.

Il ruolo del Covid

Il processo ha vissuto un’accelerazione con la pandemia: si stima che negli Stati Uniti, dal 2020 al 2022, circa 10 milioni di persone - ovvero l’8% della forza lavoro - abbiano abbandonato il proprio impiego iniziato prima dell’avvento del Covid (fonte: Us Bureau of Labor Statistics). In Italia i numeri sono più contenuti, ma la ‘Great resignation’ ha cominciato a prendere piede.

I video virali

L’era dei social fornisce il proprio contributo: sulla piattaforma cinese impazzano infatti i ‘QuitTok’ (una crasi del verbo ‘to quit’, cioè lasciare, inteso come dimettersi, e TikTok). Video virali in cui impiegati di lavori più o meno modesti annunciano le proprie dimissioni in diretta, con filmati di pochi minuti o secondi ricchi di pathos ed emotività. E’ il caso di Samantha Rae Garcia, che attraverso un video su TikTok a febbraio dello scorso anno ha lasciato il proprio posto di lavoro in un ristorante in Texas, dove lavorava da oltre quattro anni, a causa dei ripetuti comportamenti vessatori del proprio capo. Il video in poco tempo ha superato le 4 milioni di visualizzazioni e la ragazza, all’epoca 26enne, ha trovato un nuovo impiego il giorno dopo. Ma il fenomeno è iniziato anche prima: Maria Kukulak, ad esempio, è diventata famosa dopo aver lasciato in diretta-social il proprio posto di lavoro da Wendy’s (nota catena di fast food americana), prima di ‘scappare’ letteralmente da una finestra del locale.

Il video in due anni ha superato le 15 milioni di views e la giovane, ora, lavora come personal trainer. Ma gli esempi sono tanti e partono da lontano, sfruttando anche YouTube e Facebook: Joey La Neve DeFrancesco, nel 2011, a 23 anni pubblicò un video sulla piattaforma di video consegnando la propria lettera di dimissioni al responsabile dell’hotel dove lavorava, prima di lasciarla cadere a terra e andarsene con le braccia alzate al cielo in segno di vittoria (il filmato ha oggi 8.5 milioni di clic).

Maria Shifrin, invece, nel 2013 a 25 anni lasciò il proprio lavoro di scrittrice a Taiwan perché “intrappolata in un sistema che sfruttava le giovani lavoratrici”. La giovane pubblicò un video in cui si sentiva in sottofondo la canzone ‘Gone’ di Kanye West, interpretando un balletto in bagno in cui spiegava come spesso si ritrovava a lavorare già alle 4.30 del mattino, da sola: inutile dire che il video è diventato virale e il brano di Ye, tra l’altro, è balzato alla 18esima posizione della classifica US Billboard Hot 100. Oltre 20 milioni le visualizzazioni del filmato. La giovane fu invitata anche al famoso show televisivo di Queen Latifah, a Los Angeles, ricevendo anche un’offerta in diretta dalla presentatrice, oltre a diverse chiamate da Hollywood. Per sette anni, ha poi lavorato in tivù.

Il fenomeno in Italia

In Italia, seppur più circoscritta, la moda non sembra molto diversa. I manager spiegano come abbandonare il proprio lavoro sia comunque una scelta rischiosa in assenza di un’alternativa. E come spesso questo possa portare anche a difficoltà nel trovare un nuovo impiego. Molti, infatti, ci riescono soltanto avendo una solida base economica o una famiglia alle spalle.

Benessere prima di soldi e carriera

Eppure, soprattutto i giovani, sembrano sempre più intenzionati a mettere davanti alle possibilità di carriera il proprio benessere. In un altro video - diventato, guarda caso, virale - il filosofo e psicoanalista Umberto Galimberti recita: “Si ha l’impressione che i giovani non abbiano come unico scopo della loro esistenza il profitto, il denaro… che è diventato generatore simbolico di tutti i valori”. E continua: “Hanno cominciato a pensare alla qualità della loro esistenza”, dando priorità proprio alla salute e al benessere rispetto a “quella vita stressante”.

 

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