
Roma, 13 ottobre 2023 – Anche per il 2023 resta solido l’interscambio italo-tedesco. A dirlo sono i dati Istat, che - per il primo semestre dell’anno corrente - attestano lo scambio commerciale tra Italia e Germania su un valore di 86,5 miliardi di euro. L’import e l’export tra i due paesi, dunque, mantiene la sua importanza e, anzi, seppur di lieve misura, registra un aumento: un 0,3% rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.
Entrando nel dettaglio del confronto tra il 2022 e il 2023 dei livelli settoriali, le dinamiche cambiano a seconda dei comparti. Per quanto riguarda l’export dall’Italia verso la Germania, il valore monetario del settore alimentare si aggira intorno ai 3,96 miliardi di euro (+11,5% rispetto al 2022). Numeri simili per quanto riguarda l’elettrotecnica-elettronica. L’aumento maggiore, invece, è rappresentato dal settore dei mezzi di trasporto (+26,1%), il cui valore è di 5,46 miliardi di euro. A seguire i macchinari (+11,6%) e un valore di 5,59%. Al contrario fanno registrare un rallentamento l’export chimico-farmaceutico e quello siderurgico - con un calo rispettivo del 16,2% e del 18%. Tuttavia, questi ultimi mantengono un valore importante: il primo di 4,5 miliardi di euro e il secondo di 6,86.
Sul fronte dell’import - cioè della merce che dalla Germania arriva in Italia -, emergono dinamiche simili. Vi è una grande crescita sul fronte alimentare (dal valore di 3,38 miliardi di euro), con un aumento del 19,9%, così come il settore dei macchinari e dell’elettrotecnica-elettronica (+13,3% e +11,9%). Anche se la vera differenza - rispetto al 2022 - viene segnata dai mezzi di trasporto, il cui valore si attesta oggi a 7,87 miliardi di euro, con un +26,3%. A calare sono, invece, i comparti chimico-farmaceutico e quello siderurgico.
I numeri, dunque, provano la solidità dei rapporti economici tra Germania e Italia, come confermato dalle parole di Jörg Buck, Consigliere Delegato AHK Italien, il quale però non si sbilancia eccessivamente e avverte che “queste dinamiche complesse necessitano di un monitoraggio costante”, soprattutto nel contesto odierno “della recessione tedesca e di fenomeni inflazionistici ancora molto importanti”.
Per un’ulteriore conferma di questo quadro, bisognerà, quindi, attendere i report dei prossimi mesi, ai quali Buck guarda comunque con ottimismo: «Siamo fiduciosi che legami economici (e non solo) così radicati tra i nostri due paesi continueranno a sostenere i flussi commerciali, come già avvenuto negli anni scorsi a fronte di crisi del tutto impreviste».
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