Mercoledì 24 Aprile 2024

Quanto incide la classe energetica di una casa sulle bollette?

Classi energetiche

Classi energetiche

Le classi di consumo energetico di una casa indicano, sulla base di una classificazione scientifica, il fabbisogno energetico di un immobile. La differenziazione in classi viene fatta allo scopo di limitare le emissioni di CO2, contenere i consumi e portare individui e aziende all’attuazione di scelte di consumo più vantaggiose per l’ambiente. Con il sistema di etichettatura energetica europea,obbligatoria dal 2005 per alcune categorie di immobili, si cerca di stimolare il mercato a produrre e offrire prodotti più efficienti dal punto di vista dei consumi di energia elettrica, con conseguenze positive per produttori stessi, utenti e il pianeta intero. L’individuazione della classe risulta determinante al fine di comprendere di quanta energia ha bisogno un’abitazione e come varia il consumo elettrico di essa a seconda dell’etichetta. Le tipologie di classe energetica sono 10

Passiamo in rassegna ogni etichetta ed i corrispettivi impatti sulla bolletta e, successivamente, cerchiamo di capire quali sono i benefici delle classi energetiche più alte.

Le classi energetiche e il loro impatto sulle bollette

Se si ha in mente di acquistare una casa, o prenderne una in affitto, è utile prendere in considerazione la classe energetica delle abitazioni, dal momento che l’appartenenza a una classe piuttosto che un’altra può fare la differenzain termini di costi da sostenere per il pagamento delle bollette. La classe energetica indica il dispendio di energia di un immobile e, viene individuata sulla base di specifiche caratteristiche dell’abitazione quali: le peculiarità dell’impianto di climatizzazione, la qualità degli infissi e materiali usati per la costruzione. 

Le diverse etichette energetiche sono uguali in tutta l’Europa e sono state create con lo scopo di ridurre lo spreco di energia delle abitazioni, contenere i consumi degli inquilini e stimolare il mercato alla produzione di nuove tecnologie a che rispettino le necessità dell’ambiente. La classe energetica di appartenenza dell’immobile si trova nell’Attestato di Prestazione Energetica (APE), obbligatorio dal 2005 e redatto da un tecnico abilitato, di solito un geometra. Dal momento del rilascio, la certificazione APE dura 10 anni e, in caso di ristrutturazioni che hanno impatto sul sistema di riscaldamento, raffreddamento o ventilazione, è necessario rinnovarla. 

Le 10 classi energetiche sono indicate dalle lettere dell’alfabeto: A4, A3, A2, A1, B, C, D, E, F, G. Per rendere la loro comprensione più intuitiva, tutte le lettere vengono accostate a delle fasce di colore, in una scala che va dal verde (che indica la massima efficienza in assoluto e dove troviamo le classi A), al giallo (che indica media efficienza), fino ad arrivare al rosso (bassa efficienza). Le case più efficienti in assoluto, dunque, saranno ascrivibili alle classi A4, A3, A2 o A1 mentre, al contrario, le abitazioni meno efficienti saranno etichettate con la classificazione G. 

Ogni classe è stata creata sulla base dell’indice di prestazione energetica globale (EPgl) ovvero, prendendo in considerazione i kWh consumati per metro quadro. Dunque, le case di classe A4 consumano una quantità di kWh per metro quadro davvero esigua (minore o uguale a 0,40), mentre le case di classe più bassa, ovvero la G che sfortunatamente sono la maggioranza degli immobili italiani, consumano una quantità di kWh per metro quadro considerata eccessiva dalla normativa europea: si parla di una quantità che supera i 3,50 kWh per metro quadro.

Sulla base di quanto detto, risulta evidente che la miglior classe energetica è rappresentata dall’etichetta A4. I requisitifondamentali che devono presentare gli immobili per entrare a far parte di questa categoria sono molteplici. In primo luogo, la casa deve presentare un impianto di climatizzazione (caldo o freddo) energeticamente efficiente, il che significa che l’immobile non presenta dispersioni di energia, e riesce a mantenere la temperatura desiderata per molto tempo. Come è noto, meno tempo la casa impiega a riscaldarsi o raffreddarsi, minore sarà la quantità di energia utilizzata. 

Gli immobili di categoria A4 risultano particolarmente efficienti poiché, spesso, presentano dei pannelli solari o impianti fotovoltaici, un cappotto termico e si servono di fonti rinnovabili per la produzione di energia, abbattendo le emissioni di CO2 e risultando dunque immobili a basso impatto ambientale. Infine, edifici e case di classe energetica A++++ hanno la caratteristica di osservare le norme antisismiche, dal momento che le strutture sono costruite per resistere al meglio agli agenti atmosferici. I risparmi in bolletta dovuti all’appartenenza di un immobile alle classi più alte, arrivano fino all’85% in meno della spesa da sostenere per una casa in classe G.

Le case di classe A4, essendo dotate delle più moderne tecnologie e comfort, sono sicuramente più costose rispetto a quelle di classi più basse. Tuttavia, essendo studiate per il risparmio energetico, è consigliabile investire in questi immobili piuttosto che in quelli con etichette energetiche più basse (soprattutto a partire dalla E fino ad arrivare alla G) poiché l’investimento iniziale è compensato dai bassi costi da sostenere in bolletta nel corso degli anni. Dunque, scegliere un immobile di classe A4 oppure modificare il proprio edificio con elementi propri di questa classe, è un bene per il portafoglio oltreché per l’ambiente.

Se l’etichetta A4 è quella più conveniente per gli inquilini di un edificio e per l’ambiente, è logico che le case di classe G risultino essere le peggiori. Si tratta di case piuttosto datate, che risalgono agli anni ‘50-’60, anni in cui la priorità era costruire case economiche. La maggioranza degli edifici italiani corrispondono proprio a questa classe energetica, risultante poco efficiente dal momento che prevede dei consumi di energia spropositati per riscaldare o raffreddare gli ambienti. 

Si stima che una casa in classe G influisca sulle spese in bolletta fino a 10 volte in più di una casa di classe A4. Per promuovere il cambiamento, il Governo ha individuato una serie di bonus atti a sollecitare migliorie in termini di efficienza energetica sostituzione degli infissi, coibentazione dei muri e installazione del riscaldamento moderno, tutti interventi che aiutano a ridurre la dispersione di energia e dunque il dispendio di risorse economiche.

Passare in rassegna i dettagli di tutte le classi è un’operazione lunga. Basti sapere che è consigliabile acquistare un immobile, o abitarvi, a partire dalla Classe C in su, dal momento che quest’ultima è una etichetta accostata agli edifici discretamente efficienti dal punto di vista energetico e dunque poco dispendiosi in termini di costi da sostenere presenti in bolletta.

I vantaggi di un immobile in classe A

I benefici che si possono trarre dalla scelta di un immobile appartenente alle classi energetiche A sono di tre tipi: energetici, economici e riferibili al comfort generale. Abitare in questo tipo di abitazioni, rappresenta la scelta più sostenibile poiché, le loro caratteristiche peculiari permettono di ridurre in maniera notevole l’utilizzo di energia, garantendo una bassa produzione di CO2 e una bassa dispersione energetica. Con la presenza di fonti rinnovabili per la produzione di energia e di coperture termicamente isolanti, i bassi impatti sull’ecosistema incidono positivamente sull’ambiente. 

I vantaggi economici sono consequenziali alla riduzione dello spreco energetico. Oltre ai risparmi in bolletta, un altro vantaggio economico, è rappresentato dal fatto che queste abitazioni mantengono un valore di mercato costante nel tempo, dal momento che si tratta di case ad alta efficienza energetica. Infine, la scelta di un immobile in classe A, permette a chi ci abita di godere di comfort impagabili come quello di una qualità dell’aria notevole, e di evitare un disturbo causato dal malessere provocato dall’aria viziata degli spazi, noto come “Sindrome dell’edificio malato”.