Quando andrai in pensione? Te lo dice l'Inps con Pensami. Ecco le simulazioni

Come funziona il calcolatore previdenziale e quali dati servono per usarlo: qualche esempio

Roma, 23 gennaio 2023 - La risposta è virtuale e non arriva alla simulazione dell’importo possibile della pensione, ma almeno sul 'quando' si arriva a qualche risultato e a qualche indicazione di massima sulle possibili date di pensionamento. E’ questo il traguardo raggiunto dall’Inps con 'Pensami', la versione aggiornata del simulatore previdenziale rilasciato qualche giorno fa e che abbiamo provato proponendo vari casi. Dall’Inps stesso, però, arrivano alcune premesse che delineano il quadro di riferimento dell’operazione.

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Pensioni, le simulazioni con Pensami, il calcolatore Inps
Pensioni, le simulazioni con Pensami, il calcolatore Inps

Come funziona Pensami 

Vi si spiega, infatti, che il simulatore "Ti dà una consulenza pensionistica fai da te per scoprire quando e come andare in pensione cumulando tutta la contribuzione", "Ti fa conoscere le principali pensioni e alcuni istituti per anticipare l'accesso alla pensione", "Non ti dà informazioni sugli importi delle pensioni né sulle pensioni previste per determinate categorie di lavoratori (es. piloti, poligrafici, militari, ecc.)", "Non utilizza le informazioni presenti nella banca dati dell'INPS: inserisci tu i dati per simulare diversi scenari pensionistici, esclusivamente sui trattamenti pensionistici diretti valorizzando, in base alle disposizioni vigenti, la contribuzione indicata nelle seguenti gestioni previdenziali: Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD), Gestione esercenti attività commerciali (COM), Gestione artigiani (ART), Gestione coltivatori diretti, mezzadri e coloni (CD/CM), Gestione separata, Cassa pensioni dei dipendenti delle amministrazioni dello Stato (CTPS), Cassa pensioni dei dipendenti degli Enti locali (CPDEL), Cassa pensioni degli ufficiali giudiziari (CPUG), Cassa pensioni insegnanti (CPI), Cassa pensioni sanitari (CPS), Casse professionali".

Quali dati chiede  

Gli step per arrivare a dama sono: l’inserimento dei dati anagrafici e contributivi, anche nelle singole gestioni; il possibile sviluppo di ulteriori dati relativi, per esempio, al servizio militare, ai lavori usuranti, all’inizio del lavoro durante la minore età, e via di seguito.

Le simulazioni 

E ora possiamo passare alle simulazioni effettuate come esempio. Il primo caso è quello di un lavoratore dipendente del settore privato nato nel febbraio del 1960 e che ha cominciato a lavorare nel 1980: ebbene, in base al calcolo, questo lavoratore potrà andare in pensione con il sistema misto con la pensione anticipata dal primo settembre 2023 e con quella di vecchiaia, a 67 anni e 2 mesi di età, dal primo maggio 2027.

Il secondo caso è quello di una lavoratrice dipendente pubblica nata nel giugno del 1990, che ha cominciato o a lavorare a gennaio 2015. Di fatto, avrà quattro possibilità, tutte con il calcolo contributivo dell’assegno: lasciare il lavoro con la pensione di vecchiaia a 74 anni e tre mesi di età o sempre con la pensione di vecchiaia a 70 anni ma con un importo maturato non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Potrà andare via con la pensione anticipata anche a 66 anni e 10 mesi di età, ma solo se l’assegno è pari a 2,8 volte l’assegno sociale. Infine, a prescindere dall’età, a 44 anni e 10 mesi di contributi.

Il terzo esempio concerne un lavoratore autonomo nato a aprile del 1969 che ha cominciato a lavorare a aprile del 1990: potrà andare in pensione con il metodo di calcolo misto con la pensione di vecchiaia a 68 anni e 4 mesi di età. L’ultimo caso è quello di una lavoratrice dipendente del comparto privato nata a giugno del 1975 che ha cominciato a lavorare a giugno del 1994: potrà andare via a 68 anni e 10 mesi di età con la pensione di vecchiaia o con la pensione anticipata con 43 anni e 2 mesi di contributi.