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LORENZO PEDRINI
Economia

Videochiamate in 3D, con Project Starline Google rivoluziona le ‘call’

Presentata in anteprima la tecnologia che manderà in soffitta ‘Meet’. Sarà come essere nella stessa stanza

Google introduce 'Project Starline'
Google introduce 'Project Starline'

Più di qualcuno ricorderà Stargate, il fortunato kolossal fantascientifico di metà anni '90 in cui Kurt Russell in versione space marine attraversava la 'Porta delle stelle' per ritrovarsi in un Antico Egitto distopico e piuttosto ostile. Ecco, l'idea alla base del Project Starline di Google non è tanto diversa dai sogni degli sceneggiatori di 30 anni fa: connettere mondi lontani attraverso uno strano pertugio ipertecnologico. In un certo senso aggiornando le 'windows' che fecero la fortuna di Bill Gates al livello di una vera e propria finestra magica. Non usiamo un termine a caso, perchè proprio così è stato definito, dai pochissimi che hanno già potuto vederlo all'opera, il sistema di comunicazione creato in segreto dall'azienda di Mountain View nel 2021. E ora quasi pronto, dicono alcuni, per relegare Meet, Teams e Zoom al ruolo di relitti del passato. Chi ha potuto provarlo in anteprima in occasione del Google I/O 2023, però, ha avuto il divieto assoluto di riprenderlo o fotografarlo. E, chiaramente, ricostruire l'immagine di un sistema potenzialmente rivoluzionario senza averlo visto è piuttosto complicato. Ma ci proveremo. Ebbene, il punto è che le piattaforme alle quali le 'call' di lavoro e lo smart-working ci hanno abituati si limitano a mostrarci uno schermo con l'immagine dei nostri colleghi, in due dimensioni e con intorno la cornice dell'applicazione stessa. Mentre Project Starline, con il suo megaschermo contornato di avveniristiche fotocamere 3D ad alto potenziale, è letteralmente in grado, se connesso con un suo 'gemello', di smaterializzare il device stesso. Lasciandoci davanti agli occhi (e alla bocca spalancata per lo stupore) la sola rappresentazione tridimensionale della persona con cui stiamo dialogando. E viene voglia, giurano gli eletti che si sono seduti di fronti allo Stargate di Google, di accarezzare questa sorta di ologramma. Di stringergli la mano, tirargli i capelli o sfilargli alle tasche la penna. Ovviamente, però, tutto questo non è fisicamente possibile, visto che si tratta pur sempre di una telefonata (sì, lo sappiamo che il termine è improprio, ma alla fine di questo si tratta). Solo che l'intelligenza artificiale avanzata che si cela dietro a Project Starline è concepita per fornire un modello fotorealistico del soggetto ripreso, per poi proiettarlo su un cosiddetto display a campo luminoso. Con il risultato di un ritorno di immagine a livelli di definizione impensabili. Senza, peraltro, dover utilizzare quegli occhiali e quei visori che finora hanno zavorrato la diffusione delle più note tecnologie tridimensionali. Un fatto, questo, che pare sia stato particolarmente apprezzato da Salesforce, T-Mobile e WeWork, i colossi del Tech ai quali è stato affidato il prodotto per testarne le applicazioni in ambito lavorativo. Come è piaciuta (e ci mancherebbe altro) la possibilità di movimento che il sistema consente. Perché, non appena ci si sposta all'interno della stanza che lo ospita, l'ultima creatura di Google si adatta e i nostri occhi continuano a percepire la tridimensionalità di ci chi sta davanti. Chiaro, alla data di oggi si tratta solo di un prototipo, ma in tanti, a questo proposito, scomodano paragoni importanti. Perché anche l'iPod e Whatsapp, per dirne solo due, sono stati prototipi prima di cambiare la nostra vita.