Martedì 23 Aprile 2024

Professionisti, da luglio il Pos sarà un obbligo

Scatta anche per le imprese il dovere di accettare pagamenti elettronici in cambio di sconti fiscali

Migration

Pochi giorni ancora, poi, dal primo luglio, professionisti e imprese saranno chiamati a un nuovo passo obbligato verso l’uso del Pos come strumento di pagamento elettronico per i loro clienti. In correlazione con la riduzione del tetto per l’utilizzo del contante (da 3 mila e 2 mila euro), i professionisti saranno obbligati (con la minaccia di sanzioni) e insieme incentivati (con la previsione di un credito di imposta) a farsi remunerare solo con carte di credito, bancomat e altri mezzi elettronici.

E così, mentre il governo si appresta a chiedere un nuovo sfondamento da 15 miliardi di euro da utilizzare per finanziare una prima tranche di nuove misure fiscali (da possibili, minimali tagli dell’Iva a sforbiciate sul cuneo fiscale e contributivo, ma soprattutto per ammortizzatori sociali e comuni) e mentre in commissione Finanze alla Camera si moltiplicano gli emendamenti dei relatori al decreto Rilancio, quel che è certo è che entro pochi giorni scatterà un nuovo giro di vite in chiave anti-evasione.

La misura risale a un decreto legge pre-Coronavirus e prevede innanzitutto, in chiave incentivante, che i costi a carico di professionisti (singoli e associati) e imprese sulle transazioni elettroniche tracciabili diventino un bonus fiscale pari al 30% di quanto addebitato per spese bancarie. La disposizione vale per i contribuenti che nell’anno precedente abbiano realizzato ricavi o compensi fino a 400 mila euro, indipendentemente dal regime di contabilità adottato e dalla tipologia giuridica scelta per l’esercizio dell’attività.

L’agevolazione, pari al 30% delle commissioni e dei costi fissi addebitati per le transazioni effettuate attraverso l’utilizzo di carte di credito a decorrere dal 1° luglio 2020, sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione a decorrere dal mese successivo a quello delle spese.

Sul versante sanzionatorio, invece, la mancata accettazione del pagamento elettronico potrà comportare l’applicazione di una sanzione, a carico del professionista e dell’impresa, per un valore fisso pari a 30 euro con l’aggiunta del 4% del valore della transazione rifiutata. Ma perché scatti la "pena" è richiesta la denuncia del consumatore e il successivo accertamento degli organi competenti con la remissione di tutti gli atti al Prefetto competente per territorio.

Alla Camera, nel frattempo, in commissione Bilancio è approdato, come accennato, il primo pacchetto di emendamenti al decreto Rilancio: si va dall’introduzione per i mesi di aprile e maggio 2020 di un bonus di 600 euro al mese per i caregiver familiari alla sospensione dei protesti fino al 31 dicembre. © RIPRODUZIONE RISERVATA

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro