Come funzionerà il price cap? Ipotesi prezzo calmierato solo per chi taglia i consumi

La proposta dell'Eurogruppo: pacchetto base di servizi a un prezzo agevolato per le famiglie che risparmiano. Basta sussidi a pioggia

Roma, 7 dicembre 2022 - Ultima chiamata per tagliare le bollette energetiche delle famiglie. La Commissione Ue sta facendo circolare fra i 27 la proposta di un tetto al prezzo di luce e gas, ma solo entro una certa soglia di consumo, per premiare chi non spreca. L’idea è emersa all’incontro dell’Eurogruppo – la riunione dei ministri delle finanze dei Paesi euro – di lunedì 5 dicembre, in vista del Consiglio Energia straordinario del 13 dicembre, che dovrebbe dare il via libera a tutte le misure contro il caro-bollette. Anche se ad esso correlata, non è vista come alternativa al price cap sul gas all’ingrosso. Il punto della Commissione è di offrire una soglia al di sotto della quale gas e luce costano meno, al consumo, poiché calmierati.

Salasso gas (Imagoeconomica)
Salasso gas (Imagoeconomica)

"Le imprese e le famiglie riceverebbero un pacchetto base di servizi a un prezzo agevolato. Per la parte del consumo eccedente viene applicato il prezzo pieno di mercato", si legge nel testo preliminare. Rimangono da definire le cifre esatte, sia della quantità di energia da calmierare, sia del prezzo da darle, ma la strada è tracciata. Si tratta di un'idea completamente diversa rispetto a un generico price cap oltre una certa soglia di prezzo, che confonde i consumatori, mascherando il prezzo reale dell'energia. Anche in questo caso sarebbero le casse pubbliche dei Paesi a dover coprire la differenza, ma l’esecutivo europeo prevede che il sistema inviterà imprese e cittadini a risparmiare più di quanto già stiano già facendo, riducendo i costi finali dei sussidi, che sarebbero minori di quelli attuali.

La misura andrebbe incontro maggiormente proprio a quei Paesi che chiedono di finanziare interventi di riduzione delle bollette con strumenti di debito comune, come l’Italia. Nella riunione dell'Eurogruppo, da cui è filtrata la nuova proposta, la Commissione ha presentato un’analisi per dire che così non va: i governi hanno sin qui speso l’1,5% del Pil Ue per misure contro il caro-energia, di cui solo lo 0,3% è compensato dalle imposte sugli extra-profitti. E lo hanno fatto in modo totalmente scoordinato, prediligendo sussidi a pioggia come il taglio dell’Iva e delle accise (circa il 60% del totale), che aiutano ricchi e poveri allo stesso modo e a cui la Commissione si è già fortemente opposta.

Molti dei provvedimenti di questo tipo scadranno nel corso del 2023, quando i prezzi dell’energia – si prevede nel documento – saranno ancora alti. Troppo alti per le famiglie. La Commissione prevede che i governi saranno soggetti a pressioni di cittadini, associazioni, opposizioni e sindacati affinché gli aiuti vengano rinnovati. Lì sarà importante agire con ordine, limitando gli sprechi. Per questo Bruxelles invita i governi a far sì che il sostegno finanziario sia coordinato e incanalato attraverso il sistema della tariffazione a due livelli. La Commissione ritiene che le regole sugli aiuti di Stato per le imprese tengano già conto della riduzione dei consumi e lo stesso principio andrebbe applicato agli interventi destinati alle famiglie.

Il livello del prezzo amministrato e la quantità di consumo da offrire a una tariffa scontata sono ancora da definire, ma l’esecutivo Ue avanza una serie di suggerimenti. Due le strade indicate per stabilire i volumi di consumo a prezzo calmierato: la prima prevede una soglia uguale per tutte le famiglie, calibrata in base alla fonte utilizzata per il riscaldamento; la seconda apre invece alla possibilità di fissare una quota di energia scontata più «individualizzata», stabilita sulla base dei consumi familiari dell’anno precedente. I parametri di prezzo e di consumo potrebbero anche variare in base al reddito, in modo da rendere gli interventi più mirati.