Roma, 30 settembre 2022 - Caro bollette luce (ma non solo): ieri la protesta dei panificatori napoletani che hanno fatto sentire la loro voce in piazza portandosi dietro una bara. Facendo un appello alla responsabilità traduce quella scena con i numeri Antonio Tassone, presidente di Assipan, l'associazione di Confcommercio che raccoglie oltre 6.000 imprese su 30.400 fornai e pasticceri d'Italia.
"Numeri choc"
Ecco i numeri della crisi: "Abbiamo una stima molto chiara - mette in evidenza il presidente Assipan -. Senza interventi immediati, chiuderebbero 1.350 aziende e perderebbero il posto 5.400 lavoratori".
Che cosa serve?
"Servono aiuti immediati - è la richiesta dei panificatori -. Significa interventi della stessa identica portata di quelli adottati durante la pandemia da Covid 19, ristori dedicati a piccole e medie imprese. Occorre mettere un tetto al prezzo del gas e considerare le moratorie per prestiti e finanziamenti, unico metodo per rientrare della liquidità".
Non c'è più tempo
Ricorda il presidente Tassone: "Le decisioni devono essere assunte in tempi rapidissimi. Quaranta giorni, ormai, perché ne parliamo da quasi tre settimane".
Il prezzo del pane
Intanto il prezzo del pane ha raggiunto livelli record. "Eurostat - chiarisce il numero uno Assipan - ha rilevato un aumento del 18%. Ma in Italia l'incremento medio si è fermato al 12%. Abbiamo fatto una scelta, quella della responsabilità sociale". Anche perché, osserva Tassone, l'aumento del prezzo porterebbe a un crollo di consumi per un bene di prima necessità. Così i fornai si troverebbero di fronte alla stessa, drammatica prospettiva: quella del rischio chiusura.
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