Giovedì 18 Aprile 2024

Gas, il prezzo scende ancora. Conviene cambiare gestore? Ecco come muoversi

Sul mercato di Amsterdam chiusura a 82 euro al megawattora: mai così basso da prima della guerra in Ucraina. In quali casi è consigliabile scegliere un nuovo fornitore

Milano, 24 dicembre 2022 - Continua la parabola discendente del gas (-40% solo dal 15 dicembre), favorita sia dall’accordo raggiunto lunedì tra i 27 Stati membri dell’Ue sul tetto massimo al prezzo del gas russo (il cosiddetto ‘price cap’), sia dalle previsioni meteo miti, con un caldo insolito in alcune zone del centro e sud Europa almeno fino a gennaio. Alla discesa delle quotazioni – ieri ad Amsterdam il gas ha chiuso a 82 euro al megawattora, ampiamento sotto gli 88 euro del 23 febbraio, il giorno prima dello scoppio del conflitto russo-ucraino – contribuisce il rallentamento, dovuto alla pausa natalizia, della domanda di gas da parte dell’industria. Ma quanto incide tutto questo sulle nostre bollette? Ci sono già, sul mercato, tariffe aggiornate ai recenti ribassi o è opportuno aspettare tempi migliori? Lo abbiamo chiesto a Paolo Cazzaniga, esperto tariffe energia di Altroconsumo.

Molti utenti si stanno guardando intorno alla ricerca di tariffe più convenienti (Ansa)
Molti utenti si stanno guardando intorno alla ricerca di tariffe più convenienti (Ansa)

"Il calo dei prezzi all’ingrosso degli ultimi giorni potrebbe, in effetti, indurre molti utenti a guardarsi intorno, alla ricerca di una tariffa più conveniente – concorda Cazzaniga –. Tuttavia, prima di addentrarsi nel mercato delle offerte luce e gas, il consiglio è sempre lo stesso: analizzare attentamente i propri consumi e comprendere che tipo di contratto è attivo sulla propria abitazione. Nella seconda pagina della bolletta è possibile rintracciare entrambe le informazioni: oltre allo storico dei consumi negli ultimi 12 mesi, occorre capire quanto paghiamo per un’unità di materia prima (prezzo unitario della componente energia e quota fissa di commercializzazione) e se abbiamo un’offerta a tariffa fissa o variabile. Possiamo capire, così, quanto stiamo spendendo con l’offerta attuale ed effettuare controlli periodici circa la sua convenienza rispetto al mercato. Una volta compiuta l’analisi, suggerirei di cambiare fornitore, senza indugio, nel caso in cui il prezzo della materia prima previsto in bolletta sia superiore ai 2,50 euro a megawattora o a metro cubo. Negli altri casi, è opportuno valutare in base a quanto e come consumiamo e trovare l’offerta più adatta alle nostre esigenze".

Le offerte attualmente presenti sul mercato non hanno ancora integrato i recenti ribassi e il ‘price cap’ non scatterà prima di febbraio 2023: è opportuno, dunque, aspettare? "Non c’è un’indicazione di tempo al riguardo" replica Cazzaniga. "L’importante è essere sempre consapevoli dei propri diritti. Cambiare operatore e scegliere, di volta in volta, le tariffe migliori sono le uniche ‘armi’ che abbiamo a disposizione per difenderci dai rincari. È possibile cambiare operatore in qualsiasi momento: basta seguire la procedura indicata dall’operatore scelto. Non è necessario comunicare al vecchio fornitore il passaggio, se ne occuperà quello nuovo. Occorre ricordare, però, che il tempo necessario per il passaggio è circa due mesi, necessari per tutte le verifiche tecniche e burocratiche".