Confcommercio, in Italia pressione fiscale da record: toccata quota 53,2%

Per i consumi la curva è in crescita grazie all'effetto bonus 80 euro. Nel 2015 il Pil crescerà dello 0,9%

Consumatori (Ansa)

Consumatori (Ansa)

Roma, 29 luglio 2014 - Nel 2013 l''Italia ha toccato il record della pressione fiscale effettiva. Secondo i calcoli dell'Ufficio studi di Confcommercio la pressione è pari al 53,2% del Pil, al netto dell'economia sommersa che è intorno al 17,3% del Pil. Si tratta di una percentuale che supera quella di molti paesi nel mondo che hanno notoriamente una forte pressione fiscale come Danimarca (51,3%) e Francia (49,5%). La pressione fiscale apparente, sempre nel 2013, è pari al 44,1% del Pil.

Riviste al ribasso le stime del Pil nel 2014, portando la crescita del Prodotto interno lordo a +0,3% rispetto al +0,5% di due mesi fa. Per i consumi la crescita stimata è dello 0,2% in aumento di un decimo di punto rispetto alla precedente previsione. Per i consumi però la curva è in cresicta grazie all'effetto del bonus 80 euro. Nel 2015, sempre secondo la Confcommercio, il Pil crescerà dello 0,9% mentre i consumi si attesteranno allo 0,7%.

Se non cresciamo, non solo i problemi non si risolvono, ma si acuiscono. E non si può  escludere che a ottobre, per questi motivi, sarà necessaria una manovra correttiva", ha dichiarato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso del suo intervento a un convegno di Confcommercio. "E' meglio una scomoda verita' subito che un lento stillicidio di confuse illazioni che deprimono le aspettative di famiglie e imprese", ha proseguito  Sangalli. "E per favore, abbandoniamo l'idea di nuove tasse e di ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono la mortificazione della crescita". Tutti i Paesi europei, ha aggiunto il presidente di Confcommercio, "crescono poco, ma l'Italia è ferma".

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