Giovedì 25 Aprile 2024

"Pregiudizi, discriminazioni e meno soldi Fare impresa è più difficile per una donna"

Chiara Lazzarini, presidente del Comitato imprenditoria femminile Camcom di Firenze

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di Monica Pieraccini

Secondo l’ultimo rapporto Unioncamere di luglio di quest’anno il 22 per cento delle imprese è guidato da donne. Negli ultimi cinque anni c’è stata una crescita intensa delle aziende in rosa rispetto a quelle maschili, sopratutto nei settori più innovativi, come le aree scientifiche e tecniche, informatica e comunicazioni. L’emergenza sanitaria ha portato però ad un rallentamento nella crescita, soprattutto nel periodo tra aprile e giugno 2020, con 5mila imprese femminili in meno rispetto al 2019. Ne parliamo con Chiara Lazzarini (nella foto), psicologa e psicoterapeuta, presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Firenze.

Come vivono questo momento le imprenditrici?

"Ancora più che in altre circostanze, in questa fase sulla donna ricadono molti più impegni, anche familiari, sopratutto se ci sono figli minorenni. Questo costringe le donne a rallentare la loro attività o, se vogliono avviare un’impresa, a rimandare in altro momento, quando avranno più tempo a disposizione".

Al di là del Covid-19, fare l’imprenditore è più difficile per una donna?

"Il divario di genere esiste ancora ed in modo significativo. Lo vediamo non solo a livello delle retribuzioni per chi svolge un’attività di tipo dipendente, ma proprio anche negli ostacoli che la donna che vuole aprire un’attività trova lungo la strada. Le donne sono ancora troppo esposte a pregiudizi e azioni discriminatorie o marginalizzanti sul lavoro. Sono la donna ad avere più ruoli, anche in famiglia, dove è moglie, mamma e figlia allo stesso tempo. Ma ci sono anche ostacoli psicologici nella donna, come la paura di non farcela e la mancanza di autostima".

Come si può colmare il divario?

"A livello culturale c’è ancora molto da fare e questo riguarda sia gli uomini che le donne. Le donne si devono sentire più in diritto di poter partecipare alla vita lavorativa e di investire il proprio tempo nell’attività professionale. Gli uomini devono cominciare a ricoprire un po’ di più il ruolo dei genitori nel momento in cui si hanno figli ed essere disponibili ad una condivisione delle responsabilità familiari".

E a livello economico?

"Serve sostenere le donne con l’accesso al credito. Importante anche un piano di formazione digitale rivolto alle imprenditrici, che tendono in questo campo ad essere meno preparate. Ma su tutti servono strumenti di welfare in grado veramente e concretamente di aiutare la conciliazione tra vita familiare e lavorativa".

Quali sono, se ci sono, le agevolazioni e i sostegni dedicati alle imprese in rosa?

"Allo stato attuale non c’è alcun sostegno. L’ultima legge bilancio prevederebbe un fondo dedicato, ma non è ancora quantificato e sembra che le misure siano a sostegno solo delle startup e non alle imprese già avviate".

Tra crisi, tasse, burocrazia, avviare un’impresa conviene?

"In questo momento specifico vedere come conveniente e positivo avviare un’attività imprenditoriale non è facile. C’è molto scoraggiamento e grande incertezza. Dobbiamo però tener presente che l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo è eccezionale. Se una donna vuole avviare un’impresa deve continuare ad avere ben chiari i suoi obiettivi e ricordare che il suo progetto ha tanti vantaggi che non sono soltanto un guadagno economico e la costruzione di un’indipendenza economica. Fare impresa significa mettersi in discussione ogni giorno, esprimere la propria creatività, migliorare la propria autostima, scoprendo e dedicandosi a qualcosa di nuovo".

Cosa fa il Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio?

"Si è insediato a marzo di quest’anno e sta lavorando ad una serie di progetti per aiutare le imprenditrici a crescere, acquisire nuove competenze, investire su se stesse. Abbiamo in cantiere anche dei seminari sul tema della prevenzione della violenza di genere nei luoghi di lavoro. Già strutturato il progetto ‘Orientarsi al futuro’, che offre agli studenti delle scuole superiori di Firenze dei seminari gratuiti di orientamento alla creazione di impresa, professioni e lavoro. Nell’ambito di questi incontri, noi imprenditrici porteremo la nostra testimonianza spiegando cosa facciamo, quali ostacoli abbiamo incontrato e come li abbiamo superati".

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