Polizza vita: in arrivo una nuova tassazione. Le novità

Perplessità degli assicuratori sulle modalità di applicazione della nuova tassazione

La manovra di bilancio è ancora in fase di discussione, ma all'articolo 27 del testo – aggiornato al 27 novembre 2022 - si prevede che l'imposta su polizze vita e di capitalizzazione sia del 14%. L'applicazione di questa aliquota dovrebbe essere chiesta però direttamente dal risparmiatore all'intermediario entro il 30 giugno 2023. Ecco, in dettaglio, quali sono le novità in arrivo sul fronte delle tassazione delle assicurazioni e quali polizze sono interessate.

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Cosa dice l'articolo 27 della manovra di bilancio Secondo quanto si legge al comma 2 dell'articolo 27 della manovra, “per i contratti di assicurazione sulla vita ramo I e ramo V” i redditi, “costituiti dalla differenza tra il valore della riserva matematica alla data del 31 dicembre 2022 e i premi versati, si considerano corrisposti, a condizione che, su richiesta del contraente, tale differenza sia assoggettata dall’impresa di assicurazione ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 14 per cento”. I contratti per i quali è esercitata l’opzione non possono essere riscattati prima del 1° gennaio 2025. Inoltre, “l’imposta sostitutiva è versata dall’impresa di assicurazione entro il 16 settembre 2023” e “sono esclusi dall’applicazione delle disposizioni precedenti i contratti di assicurazione la cui scadenza è prevista entro il 31 dicembre 2024”.

Su quali polizze verrà applicata la nuova tassazione Le polizze interessate dalla novità sono quelle sulla vita ramo I e V. Quelle di ramo I sono tutti i prodotti assicurativi riconducibili ad una polizza vita collegata alla durata dell'esistenza di un individuo. Dette anche rivalutabili, sono collegate al rendimento di un fondo o di una gestione separata e in caso di morte e invalidità totale e permanente dell'assicurato garantiscono una copertura. Le polizze di ramo V sono invece le polizze 'di capitalizzazione', rappresentano un investimento vero e proprio e generalmente garantiscono un buon rendimento.

Oltre 424 milioni di euro il gettito stimato per il 2023 Come si legge nella relazione tecnica del disegno di legge di bilancio, gli effetti di questo intervento sono stimati in oltre 424 milioni di euro di gettito nel 2023. Per stimare gli effetti di gettito è stato preso a riferimento l’ultimo dato disponibile di fonte Ivass, da cui risultava nel 2021 un ammontare di riserve tecniche del portafoglio italiano ed estero, diretto e indiretto, relativo alle polizze vita tradizionali di classe C di 594.383 milioni di euro. Dalle stesse fonti Ivass, si legge ancora nel testo, il rendimento lordo delle gestioni separate degli ultimi tre anni risultava compreso fra il 2,8% e il 2,6%. “Si ritiene quindi che le riserve tecniche prese in considerazione possano avere un rendimento netto dell’1,7%” e “in via prudenziale si assume che solo una quota contenuta dei soggetti potenzialmente interessati aderisca al versamento dell’imposta sostitutiva del 14% e che a questa quota corrisponda non più del 5% della base imponibile individuata, equivalente a circa 3 miliardi di euro”. Il gettito di 424,4 milioni “sostituisce quello che sarebbe stato versato - a legislazione vigente - al momento della scadenza delle polizze vita prese in esame e che è stimato in circa 583 milioni di euro, applicando alla base imponibile sopra individuata un’aliquota del 19,2% che tiene conto della diversa imposizione su titoli di Stato e titoli privati”.

La perplessità degli addetti ai lavori “La norma non è chiara e non c'è niente di certo”. Gli assicuratori sono perplessi rispetto alla nuova tassazione al 14% contenuta nel disegno di legge di bilancio. Le compagnie assicurative dovrebbero anticipare allo Stato il 14% di imposta e sarebbe invece il titolare del diritto a dover comunicare all'assicuratore quale aliquota vuole applicare, con tutte le incognite del caso, tra cui quella legata alla previsione del riscatto della polizza entro una data prevista. Non è chiaro come funzionerebbe, inoltre, nel caso in cui l'assicurato, per un bisogno primario e impellente, quale una malattia, il matrimonio di un figlio, la ristrutturazione della casa, avesse il bisogno di riscattare prima la polizza vita.