Ocse: stime Pil Italia in forte rialzo, +5,9% nel 2021

Tendenza positiva anche per il Pil Eurozona e globale. Inflazione determinata dalla crescita elevata delle materie prime: settore alimentare al livello più alto degli ultimi 10 anni

Catena di montaggio all'interno di una fabbrica metalmeccanica (Ansa)

Catena di montaggio all'interno di una fabbrica metalmeccanica (Ansa)

Roma, 21 settembre 2021 - L'Ocse rivede i conti: il Pil italiano crescerà al 5,9% nel 2021 e al 4,1% nel 2022, un rialzo di 1,4 punti per il 2021 e un ribasso di 0,3 punti per il 2022 rispetto alla stima di maggio. È quanto emerge dalla pubblicazione delle Prospettive economiche intermedie avvenuta oggi a Parigi.

La tendenza positiva italiana si accompagna a quella di tutta l'Eurozona: +5,3% nel 2021 e +4,6% nel 2022, a fronte dei +4,8% per il 2021 e +4,5% per il 2022 previsti lo scorso maggio. Guardando ai Paesi europei un po' più da vicino, secondo l'Ocse la ripresa dell'anno in corso vedrà capofila il Regno Unito con +7.6% (-0,5% rispetto alle stime di maggio), poi la Spagna con + 6,8%, Francia +6,3% e infine la Germania con un Pil in crescita del 2,9%.

Meno entusiasmo sulla scala globale. La crescita economica, che ha comunque tendenza positiva, sarà più lenta: +5,7% nel 2021, lo 0,1% in meno rispetto alle Prospettiva di maggio, e +4,5% nel 2022. Variabile importante sarà l'inflazione: destinata a scendere gradualmente, ma con "il rischio di rialzi sul breve periodo" . A tal proposito, si legge del report dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico: "L'inflazione tra i Paesi del G20 dovrebbe scendere dal +4,5% di fine 2021 a circa il 3,2% di fine".

Sul dato pesano i costi elevati delle materie prime, che sul periodo luglio-agosto sono cresciuti del 55% rispetto al 2020, e delle spedizioni globali, soprattutto per quanto riguarda il trasporto marittimo. Attualmente, si legge nel report Ocse, questi due indicatori "stanno raggiungendo circa 1,5 punti percentuali all'inflazione annuale dei prezzi al consumo del G20, ovvero la maggior parte dell'aumento dell'inflazione nell'ultimo anno". Nel dettaglio delle materie prime, il prezzo del petrolio è tornato ai livelli pre-pandemia e i prezzi dei metalli hanno avuto un balzo in avanti a causa della domanda di Cina e altri paesi in via di sviluppo. Menzione a parte per il settore alimentare: i costi hanno raggiunto il livello più alto dell'ultimo decennio.