Mercoledì 24 Aprile 2024

Pil Italia, balzo nel secondo trimestre 2021: +2,7%. A giugno cresce l'occupazione

Istat: recupero dei servizi e incremento dell'industria. Ancora 470mila occupati in meno rispetto al periodo pre-Covid. Accelerazione a luglio dell'inflazione: +1,8% su base annua. Rialzo dei Beni energetici, mai così alti dal 1996

Operai al lavoro in fabbrica (Ansa)

Operai al lavoro in fabbrica (Ansa)

Roma, 30 luglio 2021 - Nel secondo trimestre del 2021 il Pil italiano, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% in termini tendenziali. A comunicarlo è l'Istat in base alle stime preliminari, spiegando che l'incremento "eccezionalmente marcato" registrato su base annua deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell'apice della crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Covid. Il risultato ha beneficiato soprattutto di un forte recupero del settore dei servizi di mercato, il più penalizzato dalla crisi, di una crescita dell'industria e di una sostanziale stazionarietà dell'agricoltura. 

Secondo l'Istituto di statistica la crescita acquisita per il 2021, ovvero la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno, è pari al 4,8%. L'Istat inoltre ha rivisto al rialzo la stima del Pil nel primo trimestre dell'anno: l'economia è cresciuta dello 0,2% contro il +0,1% stimato a giugno e rispetto a -0,4% della stima flash di aprile scorso.

Lavoro: a giugno cresce l'occupazione

Nel mese di giugno 2021 si registra, rispetto al mese precedente, un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi, rileva sempre l'Istat.  La crescita dell`occupazione (+0,7%, pari a +166mila unità) si osserva per gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e per tutte le classi d'età. Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,5 punti).  Anche la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-5,1% rispetto a maggio, pari a -131mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d`età.

L'Istituto, diffondendo la stima provvisoria, spiega che "si rafforza la tendenza alla crescita dell`occupazione iniziata a febbraio 2021" e che in "cinque mesi si registra un aumento di oltre 400 mila occupati". La risalita nei 5 mesi, puntualizza l'istituto, "non coinvolge i lavoratori autonomi, che nello stesso periodo hanno registrato una diminuzione di 44 mila unità, nonostante il recupero di 39 mila unità nell`ultimo mese".  

Tra maggio e giugno si riduce anche il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, pari a -34mila unità); in questo caso il calo coinvolge le donne, i minori di 24 anni e gli ultra 50enni. Il tasso di inattività scende al 35,8% (-0,1 punti).  Confrontando il secondo trimestre 2021 con il precedente, il livello dell`occupazione è più elevato dell`1%, con un aumento di 223mila unità. Nel confronto del secondo trimestre con quello precedente, la crescita dell`occupazione si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-0,8%, pari a -20mila unità) e a quella più consistente degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,0%, pari a -279mila unità).  

Da rilevare, infine, che rispetto a febbraio 2020, mese precedente a quello di inizio della pandemia, il numero di occupati è ancora inferiore di oltre 470mila unità. Il tasso di occupazione è più basso di 0,8 punti percentuali, quello di disoccupazione torna sugli stessi livelli, mentre il tasso di inattività rimane superiore di 1 punto percentuale.

A seguito della risalita dell`occupazione registrata a partire da febbraio 2021, il numero di occupati a giugno 2021 è superiore a quello di giugno 2020 dell`1,2% (+267mila unità). La crescita riguarda uomini e donne, dipendenti e lavoratori di ogni classe di età ad eccezione dei 35-49enni, mentre il tasso di occupazione - in aumento di 1,1 punti percentuali - sale per tutte le classi di età.

Aumenta l'inflazione

Inflazione in aumento: a luglio l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'1,8% su base annua (da +1,3% del mese precedente). È quanto emerge dalle stime preliminari riferite dall'Istat. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano a luglio un'inversione di tendenza (da -0,7% a +0,2%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto accelerano (da +1,6% a +2,0%). 

L' inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,5% per l'indice generale e a +0,8% per la componente di fondo. La forte accelerazione dell'inflazione a luglio è di nuovo dovuta ai prezzi dei beni energetici, in particolare di quelli regolamentati, che registrano così la crescita più alta dal 1996, ossia da quando è disponibile la serie storica degli indici dei prezzi al consumo di questo aggregato (il valore più alto fu pari +16,2% a dicembre 2008). Seppur in misura contenuta, una maggiore vivacità dell'inflazione si manifesta però anche in altri comparti merceologici, determinando così una ripresa anche dell' inflazione di fondo che rimane comunque un terzo di quella generale.

 

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