Pignoramenti presso terzi, dal 22 giugno cambiano le regole: 5 domande all'avvocato

Cosa deve fare il creditore per recuperare i propri soldi

Roma, 6 giugno 2022 - Pignoramenti 2022, dal 22 giugno cambiano le regole. Come? Lo spiega l’avvocato Lina Sguassero, collaboratrice di Consumatori attivi. Premette: "In realtà è un adempimento in più per il creditore. Obbligatorio, pena la nullità del procedimento". "La riforma del processo civile - chiarisce il legale - ha introdotto una modifica all’articolo 543 del codice di procedura civile, quello che si occupa dei pignoramenti presso terzi. Cioè quei pignoramenti che si fanno quando devono essere recuperati dei soldi coattivamente, di solito da una banca o dall’Inps per la pensione".

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Che cosa cambia dal 22 giugno?

"Prima bastava notificare al debitore l’atto di pignoramento. Oggi invece, con la modifica che entrerà in vigore dal 22 giugno, prima dell’udienza devo anche notificare al debitore l’avviso di avvenuta iscrizione al ruolo".

Qual è la motivazione?

"Il nuovo corso è in qualche modo in antitesi rispetto alla ratio della riforma del processo civile, che dovrebbe snellire i procedimenti. Invece, in questo caso, abbiamo un ulteriore adempimento che va a completare il processo per recuperare i propri soldi. Si vuole aiutare il debitore con una serie di informazioni".

Pignoramenti presso terzi, dal 22 giugno cambiano le regole
Pignoramenti presso terzi, dal 22 giugno cambiano le regole

Sarà quindi più difficile recuperare i propri soldi?

"Diciamo così: il debitore potrà sapere chi è il giudice, conoscere il numero della procedura e quindi presentarsi all’udienza. Per il creditore, ci sarà bisogno di un passaggio in più".

Cosa succede se non si seguono le nuove regole?

"Dal 22 giugno, se prima della data dell’udienza di comparizione non viene indicata l’avvenuta iscrizione a ruolo e l’indicazione del numero di registro generale dove viene iscritta la procedura, il pignoramento diventa inefficace. In altre parole, Il debitore potrebbe sollevare un’eccezione all’udienza e dire, non ti devo nulla perché l’atto non vale".

Quindi si perdono i soldi?

 I soldi non si perdono ma la procedura dev'essere avviata ex novo. "Quindi occorre predisporre un nuovo atto, notificarlo, iscriverlo a ruolo - elenca Guassero -. C'è una perdita di tempo ma anche di soldi.  Le notifiche hanno un costo, la procedura anche, penso alle marche da bollo". "Rispetto ai soliti vizi che può avere un atto di pignoramento - chiarisce l'avvocato -, ad esempio se non viene indicato correttamente il codice fiscale del creditore o del debitore, un altro motivo adesso per renderlo nullo può essere appunto questo, la mancanza di deposito nel fascicolo dell’avvenuta iscrizione a ruolo con il numero della procedura".