Commissione Ue: "Abbassare i condizionatori per togliere soldi dalle tasche di Putin"

Timmermans: "Si potrebbe arrivare a un taglio del 5% del fabbisogno di gas e petrolio con piccoli cambiamenti". Con il piano Repower Eu l'Europa potrebbe essere libera dal gas russo nel 2026-27

Frans Timmermans e Kadri Simson in conferenza stampa (Ansa)

Frans Timmermans e Kadri Simson in conferenza stampa (Ansa)

Bruxelles, 18 maggio 2022 - Oggi la Commissione europea ha presentato la sua risposta alla crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina, il piano RePowerEU. C'è una duplice urgenza di riorganizzare il sistema energetico europeo: bisogna porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi e combattere la crisi climatica

"Risparmiare è il modo più veloce ed economico per affrontare la crisi energetica", si legge nella presentazione della Commissione. "Si potrebbe arrivare a un taglio del 5% del fabbisogno di gas e petrolio con piccoli cambiamenti comportamentali a breve termine". Il piano incoraggia i Paesi membri ad avviare campagne di informazione sia per famiglie che per l'industria. In Italia "il primo ministro ha dato un'idea al Paese" sulla temperatura dei condizionatori per risparmiare energia, "ma lascerei la questione a discrezione delle aziende e dei singoli cittadini", ha affermato il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans, in conferenza stampa. "Voglio solo informare che, abbassando un po' la temperatura del riscaldamento in inverno e non attivando troppo presto l'aria condizionata in estate, si tolgono soldi dalle tasche di Putin", ha aggiunto. 

Il piano europeo punta fortemente sulle energie rinnovabili e sulla diversificazione degli approvvigionamenti per liberarsi dalla dipendenza dal gas naturale russo. Secondo le stime di un alto funzionario Ue, ciò accadrà ben prima della fine del decennio, probabilmente tra il 2026 e il 2027. Circa due terzi della riduzione possono essere ottenuti già entro la fine di quest'anno. Nei prossimi 5-10 anni l'Ue avrà bisogno di aumentare di 44 TWh la produzione di energia dal nucleare e di 100 TWh di carbone per compensare la riduzione delle importazioni dalla Russia. Si tratterebbe di un aumento di circa il 5% nel mix energetico. 

Attualmente l'Ue importa circa 150 miliardi di metri cubi di gas naturale dalla Russia. Il RePowerEU non è solo un piano "tecnico", ma è profondamente "politico", sottolinea un alto funzionario Ue, perché oggi i Paesi dell'Ue versano nelle casse di Mosca "100 miliardi di euro l'anno" per approvvigionarsi di combustibili fossili. 

"La guerra di Putin sta sconvolgendo il mercato energetico globale. Mostra quanto siamo vulnerabili a fare affidamento sulla Russia per importare i nostri combustibili fossili. Ora dobbiamo ridurre il più rapidamente possibile la nostra dipendenza energetica dalla Russia. E sono convinta che con questo piano lo possiamo fare", lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen