Giovedì 25 Aprile 2024

Piano Recovery Bankitalia avvisa: attenti al debito

Audizione sul Def: i sostegni restano essenziali "Ripresa solo se il piano vaccini avrà successo"

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di Claudia Marin

A tappe forzate verso il Recovery Plan con il premier che incontra le parti sociali prima del via libera del Piano in consiglio dei ministri in tempo per rispettare la scadenza del 30 aprile. Un passaggio, quello di ieri con sindacati e imprese, non formale ma che, anzi, è servito a Mario Draghi per fissare tre pilastri della fase di attuazione. Il primo – ha spiegato – è la semplificazione, di norme, dei tempi politici, inclusi poteri sostitutivi, semplificazione istituzionale. Il secondo pilastro sono le riforme, soprattutto della Pubblica amministrazione e della giustizia civile. Il terzo pilastro è la trasparenza, con una piattaforma digitale che servirà per dare conto della realizzazione dei progetti. Avendo come priorità la ristrutturazione del sistema sanitario con almeno 25 miliardi di euro di dotazione per rimetterlo in sesto e trovarsi preparati "anche per una prossima pandemia".

Questo mentre da Bankitalia, Cnel e Corte dei Conti arriva il via libera al Def nelle audizioni in Parlamento, con tre avvisi degli analisti di Via Nazionale: il sostegno a famiglie e imprese resta "essenziale" fino a che non si vedrà l’uscita dalla pandemia, ma se la campagna vaccinale procederà senza intoppi, ci sono buone chance di una "ripresa significativa" (Pil a +4,1%) nella seconda parte dell’anno; il che non toglie che si dovranno fare i conti con il debito monstre che abbiamo accumulato. Non a caso il ministro dell’Economia avvisa: "Sappiamo che nei prossimi anni il supporto dell’Eurosistema verrà progressivamente ridotto" e che dopo la sospensione attuale "dovremo ottemperare" alle regole di bilancio europee, ancorché riformate: per questo "serve una riflessione su come ridurre l’attuale situazione di eccessivo indebitamento".

Un passaggio-chiave sarà il Recovery Plan e le riforme che saranno attuate, da quella della P.A. alla giustizia civile e tributaria. Il Recovery – ha spiegato Draghi alle parti sociali – diventa inattuabile se non è comunicato, disegnato, digitalizzato con trasparenza. Ogni progetto ha un cronoprogramma, che sarà monitorabile "da parte di tutti". Cruciale, però, sarà anche la gestione delle politiche attive per il lavoro, mentre lo sblocco dei licenziamenti è alle porte. Una scadenza che l’ex Ministro Nunzia Catalfo chiede di spostare per tutti a fine ottobre.

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