Giovedì 18 Aprile 2024

Più Ape social agli over 63 verso la pensione

Prorogata l’indennità-ponte per alcune categorie: disoccupati con 30 anni di contributi o lavori gravosi

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di Claudia Marin

Scatta il via per le domande per l’Ape social del 2021. La misura, prorogata per l’anno in corso come l’opzione donna, permette a coloro che raggiungono i 63 anni e appartengono a una serie di categorie specificamente individuate di poter ottenere una sorta di indennità-ponte fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia.

Possono fare domanda i disoccupati con almeno 30 anni di contributi previdenziali e che non abbiano più il sussidio di disoccupazione da almeno tre mesi, coloro che sono impegnati in lavori gravosi con almeno 36 anni di contributi, coloro che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità e coloro che hanno un’invalidità di almeno il 74%. Rientra tra chi svolge attività gravose gli operai edili, autisti di gru e macchine per l’edilizia, conciatori, macchinisti e personale viaggiante, autisti di mezzi pesanti, infermiere e ostetriche ospedaliere, badanti, maestre d’asilo, facchini, addetti ai servizi di pulizia, operatori ecologici, operai siderurgici e del vetro, operai agricoli, marittimi e pescatori.

La domanda di accesso all’Ape si può fare a partire dai 63 anni, ma, per effetto dell’aumento dell’aspettativa di vita che ha portato il pensionamento di vecchiaia dal 2019 a 67 anni e del tempo di erogazione massima che arriva a tre anni e sette mesi, di fatto l’accesso è possibile solo dai 63 anni e cinque mesi a meno di non essere un contributore volontario che riesce ad andare a riposo con la pensione anticipata.

"Possono presentare domanda di accesso al beneficio dell’Ape sociale - si legge in un messaggio Inps - i soggetti che, nel corso dell’anno 2021, maturano tutti i requisiti e le condizioni" previste dalla legge 2322016. Possono, ugualmente, presentare domanda tutti coloro che hanno perfezionato i requisiti negli anni precedenti al 2021, "stante il permanere degli stessi, e che non hanno provveduto ad avanzare la relativa domanda".

L’indennità è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo). L’importo dell’indennità non è rivalutato, né integrato al trattamento minimo ed è erogato per 12 mesi l’anno.

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