Martedì 23 Aprile 2024

Pesano i tassi, Bankitalia in rosso Visco lascia: "Dodici anni intensi"

In novembre il governatore terminerà il mandato. Previsti risultati lordi negativi per l’istituto fino al 2025

Pesano i tassi, Bankitalia in rosso  Visco lascia: "Dodici anni intensi"

Pesano i tassi, Bankitalia in rosso Visco lascia: "Dodici anni intensi"

di Claudia Marin

Ignazio Visco lascia cadere l’avviso come se fosse una notizia ordinaria. E, invece, è l’annuncio del suo commiato dalla guida della Banca d’Italia. "Quella odierna – esordisce – è l’ultima assemblea che presiedo come governatore. Il prossimo mese di novembre lascerò la guida dell’Istituto, nel quale feci ingresso nel 1972".

Cinquanta anni a Via Nazionale, dodici dei quali come governatore. Un tempo sul quale il numero uno di Palazzo Koch avvisa: "Nei dodici, intensi, anni da me vissuti al vertice della Banca, importanti cambiamenti sono intervenuti nell’esercizio delle funzioni dell’Istituto". Dunque, quella di ieri è stata l’ultima assemblea dei partecipanti, come vengono chiamati i soci dell’istituto centrale, alla quale ha preso parte l’attuale governatore. Ma il discorso pronunciato ieri da Visco non sarà l’ultimo: basti pensare che a fine maggio sono attese le sue ultime Considerazioni finali. Certo è che i riflettori sono tutti puntati sulla scelta del successore. Il nome più accreditato resta quello del componente del board Bce Fabio Panetta, con una lunga carriera in Banca d’Italia ma non sono escluse altre soluzioni, fra cui quella interna.

A favore di Panetta gioca il consenso di Giorgia Meloni che lo voleva ministro dell’Economia. L’iter di nomina, piuttosto articolato, dovrebbe partire probabilmente già quest’estate. Ma veniamo all’ultimo intervento di Visco e ai risultati di bilancio dell’ultima assemblea. Il cambio di passo della Bce ridimensiona, infatti, anche il bilancio 2022 della Banca d’Italia il cui utile scende da 9,2 a 5,9 miliardi di euro dopo che negli anni scorsi aveva messo a segno maxi profitti grazie al quantitative easing, con la prospettiva che da quest’anno, almeno fino al 2025, andrà in rosso.

A fare fronte alle perdite ci penserà comunque il pingue fondo rischi generali di Via Nazionale che ammonta a 35,2 miliardi con un ulteriore rafforzamento di 2,5 miliardi quest’anno. Allo Stato andranno 1,676 miliardi dell’utile restante cui si aggiungono imposte per 1,304 miliardi per un totale di 3 miliardi. In dieci anni verso le casse dell’erario sono affluiti 51 miliardi di euro. Il successore di Visco comunque dovrà affrontare un quadro altamente incerto sia per la crisi Ucraina sia per la lotta della Bce all’inflazione.

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