Persone, prosperità, pianeta Il B20 ridisegna il futuro

Il primo incontro dell’Engagement Group dedicato alle imprese nell’ambito del G20

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di Claudia Marin

Il claim scelto è: "Ridisegnare il futuro: includere, condividere, agire". Un obiettivo ambizioso per il B20, il più autorevole fra gli Engagement Group nell’ambito del G20. Riservato alle imprese e alle loro associazioni di rappresentanza, quest’anno il B20 si svolge con la regia di Confindustria, in prima linea per supportare la Presidenza italiana. A coordinare le attività è la Chair Emma Marcegaglia(nella foto), nominata dal Presidente di Viale dell’Astronomia Carlo Bonomi alla guida del B20. Il d-day è andato in scena giovedì scorso con l’Inception Meeting. Ed è toccato al leader degli industriali fissare tappe e target dell’edizione 2021. Un anno che – ha avvisato – deve essere quello della "rigenerazione sociale, economica e ambientale a livello mondiale", di impulso alla ripresa e su questo obiettivo c’è l’impegno delle imprese a fornire "un contributo concreto". Con le economie mondiali impegnate a fronteggiare gli effetti della crisi pandemica e a segnare la via di uscita, accompagnate dall’auspicio di una diffusione su larga scala del vaccino.

La guida italiana del G20 "incoraggerà" a "continuare gli sforzi per superare la pandemia e promuovere una ripresa sostenibile, equilibrata e inclusiva", ha insistito, a sua volta, il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, partecipando all’evento. Anche per "raggiungere un accordo generale sulla tassazione dell’economia digitale e sulla definizione di un minimo globale di imposizione effettiva".

Tre i pilastri individuati dalla Presidenza italiana del G20 e racchiusi nelle tre ‘P’ – People, Planet, Prosperity – e la "priorità trasversale" di una "ambiziosa agenda verde", come rimarca Gualtieri, passando per "le sei priorità": dalla salute alla crescita sostenibile. Oggi la battaglia contro il Covid-19 è tutt’altro che finita. Ma il G20 – ha incalzato Bonomi - "è chiamato a portare risultati. Solidi, tempestivi ed efficaci. Il tempo è ora. Alcuni segnali incoraggianti cominciano ad essere visibili. Non ancora abbastanza per vedere la luce fuori dal tunnel. Ma sono segnali davvero positivi per la prima volta dal febbraio dello scorso anno". Nella maggior parte delle economie mondiali vengono utilizzati "enormi pacchetti di stimolo. L’unica strada percorribile e alla quale lavoriamo è che le forze di mercato siano i motori dell’allocazione delle risorse e che i fondi pubblici siano investiti in modo proficuo".

Al centro dell’azione del B20 molteplici le sfide da cogliere per il foro che riunisce le principali economie del mondo: da quella del cambiamento climatico alla diffusione dell’innovazione, dalla promozione della sostenibilità alla riduzione delle disuguaglianze. E a partire dalla prima "non c’è tempo da perdere nell’affrontare il cambiamento climatico", ha spronato John Kerry, l’ex segretario di Stato americano nominato da Joe Biden inviato presidenziale per il clima, intervenendo all’evento di Confindustria. Gli Stati Uniti, con il rientro nell’accordo di Parigi, ha assicurato, si muoveranno con "umiltà e ambizione".

Al tavolo del B20, nato per formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla Presidenza di turno in diversi settori strategici, sono presenti 1000 delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000 partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese. L’intero processo opererà attraverso 8 Task Force composte da circa 100 delegati ciascuna, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia e guidate dai CEO delle più importanti aziende nazionali: Trade & Investment (Barbara Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity & Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance & Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé); Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi).

Netta la conclusione del primo appuntamento da parte di Bonomi: "Chiediamo al G20 di tornare ad essere un ‘consigliò in cui i leader concordino azioni urgenti, approvino linee guida di coordinamento, le facciano applicare, ne controllino la conformità e i compiti e stimolino istituzioni e organizzazioni internazionali ad adottare regole vincolanti ove necessario".

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