Martedì 23 Aprile 2024

Perché Netflix ha detto basta alla condivisione degli account. La nuova strategia per gli abbonamenti

Il colosso dello streaming tv vara un nuovo listino prezzi anche per l’Italia, come ha già fatto al molti altri Paese

Netflix blocca la condivisione della password anche in Italia (Ansa)

Netflix blocca la condivisione della password anche in Italia (Ansa)

C'era una volta Netflix, la piattaforma che aveva rivoluzionato il concetto di streaming tv, se non l'aveva addirittura inventato. La stessa piattaforma che, dalla nascita datata 1997 a quel 2013 in cui aveva presentato al mondo la sua prima serie autoprodotta, House of Cards, aveva anno dopo anno costruito un monopolio che pareva inscalfibile. Forse anche perché la creatura di Reed Hastings e Marc Randolph, che alla fine del 2022 contava oltre 230 milioni di abbonati nel mondo (abbonati, quindi parlando di singoli utenti la cifra andrebbe quantomeno raddoppiata) e 9,2 solo in Italia, aveva saputo, almeno fino a poco tempo fa, cucirsi addosso l'immagine del colosso 'dal volto umano'. Capace com'era di regalare ai suoi fan il meglio delle produzioni televisive di decine di nazioni diverse, di esaltare la diversità di stili e di punti di vista, di spaziare fra documentari, serial e film senza deroghe alla qualità e, non ultimo, di chiudere più di un occhio sul tema spinoso della condivisione degli account. Rinunciando, così, a qualche soldo subito in nome di una buona pubblicità e di una maggiore diffusione, a lungo andare, dei suoi contenuti.

Tutto questo, però, è cambiato martedì scorso, quando, dopo lunghi mesi in cui la mossa pareva nell'aria, Netflix ha annunciato anche per l'Italia la fine dell'era della condivisione 'selvaggia' dei profili. Varando un nuovo listino in linea con quelli già attivi da tempo, per fare solo qualche esempio, in Canada, Nuova Zelanda, Portogallo, Spagna e in buona parte dell'America Latina. Allora forse, è stato l'immediato commento di molti utenti, Netflix non era davvero 'buona', ma semplicemente sguazzava in un settore che aveva pesantemente contribuito a creare e in cui, data la sua posizione di leader, poteva permettersi di non badare troppo al centesimo. Possiamo dire che, più o meno, è andata proprio così, visto che la nuova misura, come spiegato dall'azienda, si è resa necessaria proprio in ragione di una difficoltà ad attrarre nuovi abbonati che è lo specchio della proliferazione di nuovi concorrenti. Quindi, in sostanza, la strategia scelta è monetizzare l'esistente, rischiando di perdere per strada qualcuno nel breve periodo ma consolidando, alla lunga, le entrate. Sempre che, sui circa 100 milioni di utenti 'abusivi', la maggioranza scelga di sborsare qualche euro per vedere ciò che fino ad oggi ha visto gratis.

Netflix, cosa vuol dire nucleo domestico e come si condivide un account

“Siamo consapevoli che sono disponibili numerose opzioni in fatto di intrattenimento”, recita il comunicato ufficiale di Netflix Italia prima di sviare in qualche modo l'attenzione dal nodo dell'attualità. “Per questo motivo continuiamo a fare investimenti importanti per offrirti sempre nuovi film e serie tv, in modo che su Netflix ci sia sempre qualcosa per te, in base ai tuoi gusti, ai tuoi stati d’animo, alle tue preferenze linguistiche o alle persone con cui vuoi guardare Netflix”. E sempre per questo, aggiungiamo noi, da ora in avanti lotteremo con tutte le nostre forze per tenerci stretto ogni binge-watcher, con buona pace delle rivoluzioni e dei rivoluzionari.

Per la cronaca, il nuovo piano tariffario è quello che segue: Piano Base con pubblicità: 5,49€ al mese; Piano Base: 7,99€ al mese; Piano Standard: 12,99€ al mese (+4,99€ al mese per ogni utente extra aggiuntivo); Piano Premium: 17,99€ al mese (+4,99€ al mese per ogni utente extra aggiuntivo, fino a un massimo di due utenti extra).

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