Martedì 21 Gennaio 2025
BRUNO
Economia

Per le aziende il nodo centrale è il credito

Il risiko bancario potrebbe stimolare fusioni e incorporazioni per rafforzare l'economia. Importante il rapporto banche-imprese e l'incidenza sul credito. Auspici per un terzo polo bancario e l'espansione di UniCredit.

Villois

Il risiko bancario che si sta muovendo in queste settimane potrebbe dare una svolta alla nostra economia, stimolando le imprese medie di ogni settore a dare corso anch’esse ad azioni di fusioni e incorporazioni per aumentare le dimensioni e di riflesso la competitività e produttività.

Sicuramente il rapporto tra banche e tessuto economico è il primo piedistallo su cui costruire un economia più forte e dinamica. Le banche devono offrire alle imprese linee di credito che siano compatibili con il loro modus operandi, come che sta facendo Bpm da 5 anni a questa parte, grazie ad un sistema organizzativo dinamico che le consente di operare sulle imprese di ogni dimensione, offrendo tempistiche sovente più accelerate e caratteristiche concessive meno onerose. Tutte condizioni che fortificano l’idea di realizzare un terzo polo bancario, in grado di offrire alla vastità della clientela di piccole medie dimensioni, ma anche grandi, un supporto bancario strutturato, che valorizzi anche i territori.

La seconda componente, altrettanto rilevante, riguarda l’incidenza che una fusione (nel caso di UniCredit con l’Ops lanciata su BPM) comporta su occupazione e su concessione del credito. In casi precedenti, questi due aspetti hanno comportano esuberi e riduzione del credito. A fronte di questo doppio rischio, per le nostre aziende sarebbe più auspicabile la costituzione del terzo polo bancario, più consono alle esigenze delle medie e piccole imprese e dei territori. E altrettanto auspicabile sarebbe che UniCredit diventasse uno dei primi 5 colossi europei, portando a buon fine l’operazione Commerzbank.