Mercoledì 24 Aprile 2024

Per Alitalia salta la proroga Cigs Sono 34 i tavoli di crisi al ministero

Operazione trasparenza del ministro Urso: "Così si può prendere atto della realtà e giudicare il nostro lavoro"

di Elena Comelli

Salta la proroga di altri sei mesi della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell’Alitalia. Nel dl lavoro, pubblicato ieri in Gazzetta, la proroga prevista nelle ultime bozze è sostituita da un articolo sul "Completamento dell’attività liquidatoria Alitalia". L’articolo stabilisce che i proventi dall’attività liquidatoria, al netto di una serie di voci che vanno dai costi di liquidazione all’indennizzo dei biglietti, "sono prioritariamente destinati al soddisfacimento in prededuzione dei crediti verso lo Stato", compresi quelli "da recupero di aiuti di Stato dichiarati illegittimi". La Commissione europea il 27 marzo scorso ha stabilito che il prestito ponte da 400 milioni di euro concesso ad Alitalia rappresenta un aiuto di Stato illegale ai sensi delle norme comunitarie: in base a questa decisione, l’Italia deve recuperare dalla compagnia l’aiuto di Stato illegittimo, maggiorato degli interessi.

In realtà si tratta di un mero pro forma, perché già il prestito precedente, quello di 900 milioni, era stato definito "illegale" da Bruxelles nel settembre 2021 e non è mai stato restituito. Il prestito da 400 milioni è solo la seconda tranche dell’aiuto di Stato. A maggio 2017, infatti, Alitalia era stata commissariata, ma per mantenere l’ex compagnia di bandiera operativa, nel 2017 e nel 2019 vennero concessi dai governi italiani due prestiti, rispettivamente, da 900 milioni di euro e da 400 milioni di euro. Nel 2018 la Commissione avviò un’indagine per stabilire se il prestito del 2017 fosse conforme alle norme sugli aiuti di Stato e nel febbraio 2020 mise nel mirino il prestito aggiuntivo di 400 milioni del 2019. Tutti e due risultarono contrari alle normative vigenti. I lavoratori colpiti da questo provvedimento sono quasi quattromila, rimasti in carico ad Alitalia, tutti in cigs, quando sono terminate le assunzioni in Ita Airways.

Ma questa è solo una piccola parte delle decine di migliaia di posti da salvare. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato online l’elenco dei tavoli di rilievo nazionale in carico alla Struttura per le crisi di impresa: sono 34, ad oggi, i tavoli di crisi attivi, a cui si aggiungono 23 dossier in via di progressiva risoluzione, per i quali è disposto un monitoraggio. Con la pubblicazione "abbiamo fatto un’operazione trasparenza che è anche un’operazione verità – sottolinea il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine dell’Annual Meeting Advisory Board Investitori Esteri –. In questo modo chiunque potrà prendere atto di quello che è la realtà e potrà anche giudicare il lavoro del dicastero nel risolvere i casi di crisi e le modalità con cui questo viene fatto".

I tavoli di crisi attivi risultano: Almaviva contact; Acciaierie d’Italia (ex Aminvestco) ex Ilva; Ansaldo energia; Blutec gruppo; Bosch (Bari); Brioni CMC; Conbipel; Dema; Eurallumina; Ferrarini e Vismara; Fimer; Flextronics; Gkn Firenze; G&w Electric; Industria Italiana Autobus; Italtel; Jabil Circuit; Jsw Steel Italy Piombino (ex Lucchini); Natuzzi; Piaggio Aerospace; Portovesme; Fos (Battipaglia); Psc; Sanac; SiderAlloys (ex Alcoa); Sofinter; Softlab Tech; Speedline; Treofan Terni; Wartsila; Whirlpool Napoli e Whirlpool Emea.

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