Sabato 20 Aprile 2024

Pensioni news: il centrodestra rottama la Fornero. Dal Pd via d’uscita a 63-64 anni

Berlusconi punta a innalzare l’assegno minimo a mille euro. Ma servirebbero 30 miliardi per la riforma. I 5S propongono una pensione divisa in due tronconi, il centrosinistra rilancia Opzione donna e Ape

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, 46 anni, vicino ai 5 Stelle

Il presidente dell’Inps Pasquale Tridico, 46 anni, vicino ai 5 Stelle

Roma, 25 luglio 2022 - ​C’è chi, come Silvio Berlusconi, propone di portare tutte le pensioni a mille euro mensili. Chi, come Matteo Salvini, non si rassegna alla riforma Fornero e punta a Quota 41. E chi, come il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, mira a portare avanti il cantiere della flessibilità in uscita a base di Opzione donna, Ape sociale e la sostituzione di Quota 102 con una sorta di anticipo volontario dell’uscita a 63-64 anni con calcolo interamente contributivo dell’assegno. Fino alla soluzione Tridico, dal nome del presidente dell’Inps, sponsorizzata dai grillini di Giuseppe Conte: un pezzo di pensione a 63 anni e un pezzo a 67 anni. La previdenza, insomma, è già diventata uno dei terreni più caldi della competizione elettorale: il che si spiega con il numero dei pensionati che sperano nell’adeguamento all’inflazione (16 milioni) e con le numerose generazioni del baby boom, tra i 55 e i 64 anni (8,7 milioni) che guardano all’uscita dal lavoro la prospettiva terrorizzante del ritorno integrale della Fornero con pensionamento a 67 anni.

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Il Centro-Destra: uscire dalla 'Fornero'

A muoversi per primo, utilizzando il vecchio cavallo di battaglia che gli aveva portato già fortuna nel 2001 (pensioni a un milione di lire), è Berlusconi: la proposta è secca come venti anni fa, ma cambia l’importo. Oggi è: "Tutte le pensioni a almeno 1.000 euro al mese per 13 mensilità". Fatte due somme, però, si scopre che ci vorrebbero circa 30 miliardi per adeguare a mille euro l’assegno di 5,3 milioni di pensionate e pensionati che oggi sono sotto quella cifra. Apparentemente più realistica e molto meno onerosa la proposta della lega su Quota 41 e, dunque, sulla possibilità di lasciare il lavoro con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. È nel solco di Quota 100, finita a dicembre scorso, e di Quota 102 destinata a concludersi a fine anno, ma non è in linea con una flessibilità che non pesi sulla spesa previdenziale. Certo è che Salvini non disdegna neanche l’altra proposta del sindacato che punta sulla flessibilità in uscita a 62 anni. Resta più sfumata, sull’intero capitolo, la ricetta di Giorgia Meloni.

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I Centro-Sinistra: flessibilità con il contributivo

La classica ricetta del Pd è (e tale rimane) quella di mantenere la legge Fornero, ma con correttivi per le donne, per le attività gravose, i lavori usuranti e faticosi o per coloro che si trovano in condizioni di difficoltà: disoccupati, disabili e via di seguito. Da qui la conferma di soluzioni come l’Ape sociale, il canale di anticipo per i precoci (coloro che hanno cominciato a lavorare durante la minore età), l’Opzione-donna. La novità riguarda, invece, l’introduzione di una via d’uscita anticipata generale a 63-64 anni fondata o sul calcolo contributivo (meno vantaggioso) dell’assegno o sulla penalizzazione percentuale dell’importo in relazione agli anni mancanti ai 67.

Il Polo centrista: garanzie per i giovani

L’ispirazione dei progetti previdenziali di Azione e degli altri raggruppamenti centristi è quella di toccare il meno possibile la riforma Fornero, salvo prevedere soluzioni di anticipo auto-pagate da chi vuole lasciare prima. La maggior parte delle risorse dovrebbero essere destinate a finanziare una pensione di garanzia per i giovani.

I Pentastellati: la via di Tridico

Per il Movimento il capitolo previdenziale è sempre stato affidato al presidente dell’Inps, E il numero uno dell’Istituto ha messo a punto una soluzione della pensione in due fasi: in sostanza a 63 anni si può andare via con la sola quota maturata nel sistema contributivo, mentre a 67 anni si potrebbe incassare l’altro pezzo maturato con il retributivo.