Pensioni minime a 600 euro, ma gli incrementi non saranno nel cedolino di gennaio

In manovra dovrebbe arrivare l'emendamento fortemente voluto da Forza Italia

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Roma, 18 dicembre 2022 - Pensioni minime a 600 euro per gli ultrasettantacinquenni. Il traguardo indicato da Forza Italia e direttamente da Silvio Berlusconi è alle viste. "Per noi - avvisa Roberto Pella, relatore della manovra - è imprescindibile la richiesta di aumentare a 600 euro le pensioni minime per gli over 75. Ci sono degli impegni politici e non vediamo per quale ragione debbano essere disattesi". 

Il braccio di ferro dentro la maggioranza sull’incremento dei trattamenti minimi Inps è stato risolto, dunque, con un compromesso. La promessa di arrivare a mille euro, lanciata in campagna elettorale, è di là da venire. Ma per il momento due step sono stati compiuti. 

Nella legge di Bilancio approvata dal governo è stata riconosciuta agli oltre 5 milioni di pensioni oggi a quota 525 euro mensili una maggiorazione straordinaria (ma transitoria) dell'1,5% per l'anno 2023 e del 2,7% per l'anno 2024 in aggiunta all'ordinaria rivalutazione annuale (già fissata al 7,3% per il 2023).  L’obiettivo è fronteggiare il caro-energia e il caro-prezzi che, per i redditi più bassi, è anche più oneroso che per i redditi più elevati. 

Il risultato è quello di portare le minime da 525 a poco più di 570 euro dal primo gennaio prossimo. La situazione cambierà con l’accoglimento, almeno parziale, della richiesta di Forza Italia di portare a 600 euro l’aumento, con l’obiettivo di raggiungere il traguardo dei 700 euro entro l’anno prossimo. Il traguardo, però, pare irraggiungibile per tutti, ma è passata la versione più limitata per i pensionati più anziani. 

Gli incrementi straordinari in discussione non saranno disponibili sul cedolino della pensione di gennaio 2023 ma saranno pagati a conguaglio dall’Inps tra marzo e aprile con gli arretrati. Perché l'ente previdenziale non ha potuto elaborare la novità in occasione del rinnovo annuo delle pensioni.