Pensioni governo Meloni, dall'Ape sociale a Quota 102: cosa ci sarà in manovra

Nel 2023 si metterà mano a una riforma complessiva della previdenza, ma prima la proroga degli interventi in essere

Roma, 26 ottobre 2022 - Le pensioni "versione Meloni" arriveranno nel 2023, quando, come ha annunciato la presidente del Consiglio, si metterà mano a una riforma complessiva della previdenza. Anche attraverso il confronto con le parti sociali.  Nell’immediato, però, si dovrà decidere e inserire in manovra quel pacchetto di misure che serviranno a evitare lo scalone Fornero, il passaggio a 67 anni come soglia minima di accesso alla prestazione di vecchiaia. E, a sentire la premier, la soluzione primaria sarà quella della proroga degli interventi attualmente in essere. Vediamo, dunque, che cosa possiamo attenderci per l’inizio del 2023, con la conferma di Ape sociale, canale "precoci", Opzione donna, Quota 102.

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Sommario

 

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Ape sociale 

La formula è utilizzabile dai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, da quelli autonomi e anche dagli iscritti alla Gestione separata dell’Inps, con almeno 63 anni di età e 30 o 36 anni di contributi, che si trovino in una delle seguenti condizioni: lavoratori che svolgono attività "gravose", invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento, caregiver, disoccupati. 

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Canale "precoci" 

Possono andare in pensione anticipatamente con 41 anni di contributi i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, e gli autonomi, che abbiano lavorato prima dei 19 anni per almeno 12 mesi in modo effettivo anche non in modo continuativo. Questa è la prima condizione per utilizzare il precorso di uscita dal lavoro abbreviato, ma i lavoratori indicati, per poter andare in pensione prima delle scadenze ordinarie, devono anche trovarsi in una delle seguenti condizioni: lavoratori che svolgono attività "gravose", invalidi civili di grado almeno pari al 74 per cento, caregiver, disoccupati, lavoratori che svolgono lavoro usurante o notturno. 

Opzione donna 

Possono lasciare il lavoro per la pensione con Opzione donna le lavoratrici dipendenti, pubbliche e private, e autonome iscritte all’Inps. La via di uscita indicata non può essere utilizzata per chi è iscritta alla Gestione separata. L’ultima legge di Bilancio permette l’accesso al pensionamento anticipato attraverso Opzione donna alle lavoratrici che abbiano raggiunto i 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o i 59, se autonome, entro il 31 dicembre 2021. Si tratta, dunque, di una possibilità che hanno potuto utilizzare quest’anno (o che potranno utilizzare anche nei prossimi mesi) le donne nate entro il 31 dicembre 1963 o entro il 31 dicembre 1962. Si tratta di vedere se per il 2023 verrà lasciato questo requisito o se verrà aumentato di un anno a quota 59-60 anni. Ma entro poche settimane si saprà E a quel punto potranno lasciare il lavoro coloro che conquisteranno o avranno conquistato il nuovo requisito entro il 31 dicembre 2022. Età a parte, per poter utilizzare Opzione donna occorre avere raggiunto anche 35 anni di contributi entro la scadenza indicata. E anche in questo si tratterà di vedere se il requisito verrà elevato o se resterà, come è probabili, a 35 anni. 

Quota 102 

Il 2022 è stato ed è caratterizzato, sul fronte della flessibilità previdenziale, dalla possibilità di lasciare il lavoro in anticipo con Quota 102, che ha preso il posto a inizio anno di Quota 100. In pratica, per quest’anno è possibile andare in pensione con 64 anni di età e 38 anni di contributi. Una soluzione che doveva essere e dovrebbe essere provvisoria, in attesa di un intervento strutturale che stabilisca regole di anticipo generali e valide per tutti. Il problema è che non si riuscirà facilmente a raggiungere questo obiettivo entro i prossimi due mesi: dunque, non è da escludere una proroga di Quota 102 anche per il 2023.  Possono utilizzare il canale di uscita permesso da Quota 102 i lavoratori, pubblici e privati, dipendenti e autonomi, che raggiungano a abbiano raggiunto i 64 anni di età e i 38 anni di contributi nel corso dell’anno in corso.  Se verrà prorogata, la scadenza diventerà il 31 dicembre 2023 per la maturazione dei requisiti indicati.