Pensione anticipata per lavori usuranti e notturni: cosa c'è da sapere

Quali sono le categorie che possono contare sulla pensione di vecchiaia anticipata. Per uscire dal lavoro serve una doppia domanda all'Inps

Roma, 17 gennaio 2023 - I lavoratori che svolgono attività usuranti o notturne possono andare in pensione con requisiti ridotti (tra i 61 anni e 7 mesi e i 63, a seconda dei casi), ma per ottenere il via libera anticipato devono conquistare il riconoscimento della loro condizione con una specifica domanda all’Inps che va fatta entro il primo maggio di quest’anno. Ma vediamo in generale come funziona il meccanismo di agevolazione per le categorie indicate.

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Come andare prima in pensione per lavori usuranti e notturni
Come andare prima in pensione per lavori usuranti e notturni

Chi sono i lavoratori che svolgono attività usuranti o notturne

Le categorie che possono contare sull’accesso anticipato alla pensione di vecchiaia sono:

gli addetti a mansioni particolarmente usuranti come i lavori in galleria, nelle cave, in cassoni ad aria compressa, palombari, lavori ad alte temperature, in spazi ristretti, di asportazione amianto; i lavoratori adibiti a turni di notte per almeno sei ore consecutive comprendenti l'intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino e per un minimo di 64 giorni all’anno; i lavoratori che prestano la loro attività per almeno tre ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno; gli addetti alla linea catena che svolgono l’attività in imprese soggette a specifiche voci tariffarie Inail in mansioni caratterizzate dalla ripetizione costante delle stesse; i conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Perché le attività vengano considerate valide ai fini del beneficio, devono essere state svolte per metà della vita lavorativa oppure per sette degli ultimi dieci anni.

La pensione anticipata

I lavoratori che si trovano nelle condizioni indicate possono conquistare la pensione al raggiungimento di una quota (97,6) composta da un mix tra età anagrafica e anzianità contributiva con un minimo di 35 anni di anzianità contributiva e 61 anni e 7 mesi di età anagrafica. Questi ultimi requisiti valgono, nello specifico, per i lavoratori che svolgono attività usuranti e per quelli che lavorano di notte con più di 77 notti svolte durante l’anno. Se, invece, lavorano tra 72 e 77 notti, possono andare via con 62 anni e 7 mesi, 35 di contributi e quota 98,6. Se le notti sono tra 64 e 72, l’età diventa 63 anni e 7 mesi e la quota 99,6.

La doppia domanda all’Inps

Per ottenere la pensione con l’anticipo, i lavoratori indicati devono presentare una prima domanda, entro il primo maggio, per il riconoscimento della qualità di lavoratori che hanno svolto attività usuranti o notturne. E una seconda per farsi liquidare la pensione, che scatta il mese successivo alla domanda.