Martedì 23 Aprile 2024

Matteo De Rosa: "La pelletteria italiana è al top per questo continuiamo a investire"

Il Ceo di LVHM Metiers d'Art parla degli ultimi investimenti fatti sugli stabilimenti per il gruppo LVMH di Bernard Arnault intorno a Firenze. A Palazzo Vecchio la terza edizione degli Stati Generali della Pelletteria Italiana

Firenze, 18 ottobre 2022 - I gruppi del lusso internazionale stanno sempre più investendo in Italia, in nuovi stabilimenti e in formazione del personale per potenziare ricerca e tradizione, eccellenza e manufatti. Questo scenario ha fatto da sfondo alla terza edizione degli Stati Generali della Pelletteria Italiana, a Palazzo Vecchio a Firenze, nel Salone dei Cinquecento, promosso da Assopellettieri di cui sono presidente e vicepresidente, Franco Gabbrielli e Andrea Calistri. A portare il saluto della città che ha un hinteland di primissimo livello per il settore della pelletteria è stato il sindaco Dario Nardella.

Tra gli interventi più attesi quello di Matteo De Rosa, CEO di LVMH Mètier d’Art che ha dato il via ai lavori, sullo sfondo dei recentissimi investimenti del gruppo di Bèrnard Arnault a Bagno a Ripoli con i 30.000 mq del nuovo stabilimento Fendi, con il prossimo arrivo a Ponte a Ema di Givenchy e il progetto che si realizzerà entro due o tre anni per la realizzazione di uno stabilimento per le borse di Louis Vuitton a Le Sieci nel comune di Pontassieve (ci sono già altri insediamenti del colosso del lusso a Radda in Chianti e Strada per Cèline).

Matteo De Rosa
Matteo De Rosa

Dunque chi meglio di De Rosa per parlare quanto il Gruppo LVMH sta investendo nelle filiere del Made in Italy e come si muove LVMH Métier d’Art? "Prima di tutto vogliamo preservare e sviluppare i preziosi savoir faire e l’accesso alle migliori materie prime per le maison di moda e di pelletteria - spiega Matteo DE Rosa al convegno di Assopellettieri - LVMH Métiers d’Art garantisce investimenti a lungo termine e sostegno ai propri migliori fornitori, con divisioni nella pelle, negli esotici, negli allevamenti, nei metalli, nella facon e nell’ innovazione, Metiérs d’Art è presente in tutta la filiera produttiva. Riguardo in particolare alla produzione di pellami, nel 2011, LVMH ha acquisito Heng Long, conceria di Singapore leader nella produzione di pelli di coccodrillo, nel 2012 il Gruppo ha acquisito le concerie Roux, fondate nel 1803 e tra le ultime concerie francesi specializzate nella lavorazione della pelle di vitello, nel 2015 – anno di fondazione di LVMH Métiers d’Art - ha acquisito una partecipazione nella conceria spagnola Riba-Guixà, una delle aziende leader nella lavorazione della pelle di agnello, a fine 2019 ha acquisito una quota di minoranza nel capitale della conceria italiana Masoni, a Santa Croce sull’Arno. Mentre a settembre di quest’anno la divisione ha acquisito la conceria di pelli esotiche Ally Projects (rinominata poi Heng Long Italy) e una quota in Robans, azienda toscana che produce prodotti pelle o ibrido tessuto-pelle per il mercato del ready-to-wear".

Acquisizioni nel mondo, in Francia, a Singapore, in Spagna e tanti investimenti e allenze anche in Italia. Perché "ci troviamo di fronte a una domanda molto elevata da parte dei marchi, mentre le risorse sono meno disponibili anche a causa della situazione economica attuale. Garantire la perennità dei nostri fornitori è per noi un elemento chiave. Da qui l'importanza del sostegno di Métiers d'Art, che si intensificherà nei prossimi mesi a livello globale con diversi investimenti. Guardiamo al settore della pelletteria ma non solo: anche produttori di parti metalliche, tessuti e façonisti", continua Matteo De Rosa.

Durante la giornata di studio di Assopellettieri Flavio Sciuccati, Senior partner and director global fashion unit, the European House – Ambrosetti, ha presentato lo studio strategico condotto dalla società sul settore della pelletteria. “Questo settore deve imparare a raccontarsi meglio _ dice Flavio Sciuccati _ deve parlare apertamente della sua reputazione. Che è altissima dall’esterno e dall’estero. Il comparto è uscito brillantemente dal Covid e ha ripreso con un tasso di crescita del +6%. E un fatturato di 100 miliardi per la pelletteria di fascia alta nel mondo fatto tutto in Italia. I mercati principali sono l’America e la Cina, e negli Usa c’è un grande potenziale per investire in Italia con la produzione di borse. Ma l’Italia ancora è un paese che non ha percezione di sé – ha detto Sciuccati davanti a una platea di manager e imprenditori di fama _ Siamo un cigno ma ci proiettiamo come un anatroccolo. Lavorano per noi 145.000 addetti, con un forte impatto sociale, e la pelletteria incide sulla bilancia commerciale per il 42%. In Italia ci sono 4.906 aziende di settore tra pelletteria, borse e scarpe, in Francia solo 402, in Spagna 1.582! Perciò usciamo dall’ombra delle fabbriche e facciamoci conoscere di più, conclude Flavio Sciuccati, incitando la platea degli Stati Generali della Pelletteria.