LUCA RAVAGLIA
Economia

Patrimonio di Berlusconi, cosa succede ora dopo che i figli hanno accettato il testamento

Come vengono distribuite le quote societarie dopo che nessuno si è opposto e si opporrà alle volontà del padre

Milano, 12 settembre 2023 – Un futuro fatto di certezze, almeno sul medio termine. Per i prossimi cinque anni infatti nulla nelle composizioni delle quote societarie relative all’impero di Silvio Berlusconi, subirà modifiche. Lo certifica la formula del ‘lock-up’ attraverso la quale tutti e cinque i figli del Cavaliere si sarebbero impegnati a non variare il numero di quote possedute nelle holding e dunque all’interno del gruppo Finivest.

Funerali Berlusconi
Funerali Berlusconi

Le conseguenze dell’accettazione del testamento

A distanza di tre mesi dal decesso del fondatore di Forza Italia, avvenuto lo scorso 12 giugno, l’11 settembre i figli hanno accettato ‘senza beneficio di inventario’ le disposizioni del padre, sposandole in toto, compresi i lasciti di 100 milioni di euro a favore della compagna Marta Fascina e del fratello di Silvio, Paolo Berlusconi, e quello di 30 milioni a favore dell’amico Marcello Dell’Utri.

Cos’è il beneficio di inventario

Espressione ormai sdoganata a uso comune, anche in relazione a contesti molto meno ‘impegnativi’ rispetto a quello dell’esecuzione delle ultime volontà di uno degli uomini più noti della recente storia italiana, la formula del ‘beneficio di inventario’ è una precondizione imprescindibile nel caso in cui qualcuno degli eredi voglia riservarsi il diritto di impugnare il testamento anche in un periodo futuro. La famiglia Berlusconi ha fatto l’opposto, snellendo le procedure e sgombrando fin da ora il campo da dietrologie e dissapori interni.

Cosa accadrà adesso

Sotto il profilo economico, parlando di affari, le parole ‘continuità’ e ‘stabilità’ sono da sempre quelle meglio recepite dal mercato. Le conseguenze pratiche si misureranno nei prossimi mesi, ma fin da ora il quadro è più che delineato, a partire dall’assetto di Finivenst, il cui 52%, diviso in parti uguali, è nelle mani di Marina e Pier Silvio (le decisioni del gruppo verranno prese a maggioranza semplice, il che conferisce saldamente il timone in mano ai primi due figli del Cavaliere), mentre il restante 48% è suddiviso in tre quote che valgono ognuna il 16% attribuite a Eleonora, Barbara e Pier Luigi, i tre figli nati dal matrimonio con Veronica Lario. Continuità assoluta, dunque, compresa quella che riguarda le più importanti cariche aziendali, a partire dal ruolo ricoperto dall’ad Danilo Pellegrino, che ha mantenuto le deleghe acquisendo pure il ruolo di direttore generale.

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Patrimonio da 5 miliardi

Il valore dell’impero costruito nel corso dei decenni da Silvio Berlusconi è però ben più ampio e riguarda anche società controllate, patrimoni mobiliari e immobiliari e pure la squadra di calcio del Monza. Lo scacchiere è articolato, perché a Fininvest fanno capo anche Mfe- Mediaset (per una quota vicina al 49%), il 53% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum. Con riferimento alla capitalizzazione in borsa, già così si arriva a sfiorare la cifra dei tre miliardi di euro.

La prossime operazioni

La partite attualmente più calde, parlando del Monza il termine è decisamente quello giusto, riguardano il futuro della squadra di calcio, legato a trattative per la sua cessione, e a Ei Tower, in relazione alla quale da tempo si parla (si parla solo, per il momento) della sua possibile fusione con Rai Way. A chiudere il cerchio c’è infine il futuro del patrimonio, stimato in circa 700 milioni di euro, legato a ville e palazzi, comprese l’iconica tenuta di Arcore, la sfavillante Villa Certosa in Sardegna e l’altrettanto noto Palazzo Grazioli a Roma, il tutto senza dimenticare le dimore sparse tra la Costa Azzurra, i Caraibi e diverse altre parti d’Italia.