Patrimoniale nella Manovra 2021, emendamento riammesso all'esame

La proposta punta a tassare i patrimoni superiori ai 500mila euro

Camera dei deputati (foto Ansa)

Camera dei deputati (foto Ansa)

Roma, 3 dicembre 2020 - Riammesso ai voti l'emendamento a firma Fratoianni-Orfini sulla patrimoniale per la manovra 2021. Secondo quanto si legge ella comunicazione sull'esito dei ricorsi della commissione Bilancio della Camera, la proposta dell'istituzione "di una imposta sostitutiva sui grandi patrimoni" è stata riammessa "in considerazione della difficoltà di effettuare una puntuale quantificazione riguardo alla stima degli effetti di gettito derivanti dalla proposta emendativa, fermo restando che più puntuali informazioni potranno essere acquisite in proposito dal Governo nel corso dell'esame dell'emendamento stesso". 

Cosa propone l'emendamento

L'emendamento chiede l'abolizione dell'Imu e dell'imposta di bollo sui conti correnti e di deposito titoli, per sostituirle con un'aliquota progressiva minima dello 0,2% sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500mila euro e fino a 1 milione di euro per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. 

Per il 2021, invece, la proposta di modifica prevede un'aliquota del 3% per i patrimoni superiori al miliardo di euro. L'emendamento prevede inoltre, per i patrimoni all'estero "suscettibili di produrre redditi imponibili in Italia", multe che vanno dal 3% al 15% dell'importo non dichiarato. 

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