Giovedì 18 Aprile 2024

Pastificio Luciana Mosconi «Qualità e vocazione artigianale» La ricetta del successo è servita

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MATELICA (Macerata)

IL PASTIFICIO Luciana Mosconi nasce circa 25 anni fa a Matelica (Macerata). Oggi conta due stabilimenti, uno a Matelica, la sede principale, dove si produce pasta all’uovo secca, business principale dell’azienda, e l’altra ad Ancona, dove si realizza pasta all’uovo fresca, la nuova fetta di mercato in cui il pastificio si è inserito negli ultimi 2 anni. Marcello Pennazzi, 46 anni (nella foto), è l’ad dell’azienda «nata – racconta - con la missione di imporre sul mercato della pasta all’uovo secca un prodotto di altissima qualità e maggior stampo artigianale rispetto ai marchi industriali ben noti. Ora la mission si è estesa alla pasta fresca ed è anche quella di raccontare la storia di Luciana Mosconi, una signora che aveva un negozio di pasta fresca in un paesino delle Marche e che, insieme alla famiglia Pennazzi, la mia famiglia, ha sviluppato un percorso più industriale, mantenendo una fortissima vocazione artigianale».

Siete riusciti a raggiungere questa mission?

«Possiamo proprio dire di sì: oggi Luciana Mosconi è prima marca assoluta nella fascia premium del mercato in Italia e leader nelle aree in cui la pasta all’uovo secca è un pezzo della cultura enogastronomica, come Emilia-Romagna, Veneto, Lazio. Abbiamo conquistato il favore del consumatore grazie a una qualità molto differente rispetto ai marchi industriali. Stiamo prendendo questa direzione anche nel settore della pasta fresca, soprattutto quella ripiena».

Qual è il segreto del vostro successo?

«Oggi produciamo circa 600 quintali di pasta al giorno, nello stesso modo in cui lo facevamo 25 anni fa, mantenendo in maniera scrupolosa il processo di produzione: selezione attentissima delle materie prime; lavorazione a doppio impasto lenta; una lavorazione della sfoglia particolare, brevettata da noi; essiccazione lentissima e a bassissima temperatura. Per la pasta fresca, abbiamo realizzato una linea della tradizione e impieghiamo, per il ripieno, solo carni bovine selezionate, carne suina marchigiana e parmigiano reggiano 24 mesi. Non utilizziamo pan grattato e glutammato, da sempre elementi a corredo di ripieni di stampo industriale: una serie di peculiarità che fanno sì che il prodotto finale si distingua dagli altri».

Quali sono le future sfide del pastificio?

«Portare questo tipo di qualità anche sui mercati esteri. Oggi esportiamo in circa 15 paesi, l’obiettivo è consolidare il marchio in un numero sempre maggiore di aree ma, soprattutto, stringere accordi con distributori importanti nei Paesi del Nord America ed Europa e dell’Estremo oriente».

In queste settimane avete presentato il progetto ‘Luciana Mosconi e sei nelle Marche’, di cosa si tratta?

«È una linea di pasta a filiera integrata, al 100% marchigiana, non solo per quanto riguarda le materie prime, ma anche perché mette in campo un dialogo stretto con allevatori e agricoltori, per far sì che queste attività siano equamente remunerate e per potergli ridare dignità. È stato siglato un accordo tra la nostra azienda, allevatori e agricoltori. E’ un progetto che sta già avendo un forte riscontro».

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