Giovedì 18 Aprile 2024

Parmigiano Reggiano da record Vola il consorzio Granterre «Un anno da incorniciare»

MODENA

PER IL Parmigiano Reggiano il 2018 è stato l’anno dei record: i 3.7 milioni di forme prodotte rappresentano il livello più elevato nella storia della nostra eccellenza. Alla performance produttiva sono associati anche numeri importanti sul fronte economico: con un giro d’affari complessivo di quasi 4 miliardi (tra produzione e consumo) e un export che vola. Se dal comparto complessivo scendiamo nel dettaglio delle singole realtà, gonfiano il petto anche al Consorzio Granterre che nel sessantesimo anniversario (la fondazione fu il 13 gennaio 1959 a Modena) ha chiuso l’ultimo bilancio con risultati - fatturato, utile, dividendo e storni - positivi.

RISULTATI che derivano principalmente dall’attività della controllata Parmareggio, la società con sede a Modena e stabilimento a Quattro Castella di Reggio Emilia che commercializza il formaggio, i cui dividendi hanno permesso al Consorzio di chiudere il 2018 con un utile netto di circa 9,6 milioni di euro, in leggera crescita rispetto al 2017, con un patrimonio netto che supera i 95 milioni.

Granterre - che ha recentemente dato vita assieme a Union al Gruppo Bonterre - controlla l’intera filiera del Parmigiano Reggiano (dal produttore al consumatore) coinvolgendo oltre 700 produttori di latte operanti principalmente nel territorio modenese, i quali conferiscono la materia prima ai 13 caseifici associati (automaticamente affiliati al Consorzio del Parmigiano Reggiano e sparsi nei territori d’elezione). I prodotti sono infine collocati sul mercato da Parmareggio (leader nei pezzi e bocconcini di formaggio, nei grattugiati e nel burro, al secondo posti nelle fettine e al terzo nei formaggini).

I NUMERI, allora. Le forme conferite nel 2018 hanno superato le 350mila (+ 12%). Parmareggio dal canto suo ha segnato un fatturato di oltre 365 milioni (+ 8.3%) con una quota di 70 milioni ricavata dall’export (+ 24.5%). L’utile netto ha superato i 10.3 milioni. In particolare i prodotti a marchio Parmareggio hanno raggiunto un fatturato di 184 milioni (+ 8.5%) di cui 38 provenienti dalle esportazioni (+ 22.6%). Fra i tanti prodotti, l’ABC della merenda si è collocato al secondo posto delle merende refrigerate.

Sono numeri che consentiranno la destinazione ai soci Granterre di 4.7 milioni di dividendi e di ristorno. «E’ stato un 2018 senz’altro da incorniciare – spiega l’ad di Parmareggio, Giuliano Carletti –: l’utile netto superiore ai 10,3 milioni di euro è il risultato migliore della nostra storia, e la crescita del fatturato del +8%, in un mercato sostanzialmente stagnante, è un dato molto positivo. Merito di un export che è cresciuto del 24,5% sul 2017, contribuendo per il 50% a questo risultato».

ARCHIVIATO il 2018, è già tempo di pensare alle sfide del 2019: «Quella principale è cominciare ad attivare tutte le potenzialità che derivano dalla nascita del Gruppo Bonterre, per perseguire quel rafforzamento in Italia e all’estero del nostro essere lo specialista di riferimento del Parmigiano Reggiano, e del burro».

L’anno è peraltro cominciato con una preoccupazione per le recenti ondate di maltempo che hanno di fatto compromesso il primo taglio del foraggio: «Il rischio - ha affermato il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli - è il calo drastico della produzione di latte e formaggio».

Anche a Granterre l’attenzione è alta: «Il maltempo - chiosa Carletti - influisce purtroppo in modo importante sulle colture di foraggio, ed è sempre più difficile riuscire a programmarne la raccolta».

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