Dai pannelli solari da balcone al frigo, come risparmiare energia col metodo girasole

Alcuni consigli 'fai da te' per consumare meno e allentare la presa sulla bolletta

Mentre le istituzioni europee e i governi nazionali si dibattono e dibattono tra loro alle prese con il caro energia e con la ricerca di strade praticabili per allentare la presa delle bollette sui cittadini, forse è arrivato il momento di fare qualcosa anche da soli. Lo chiameremo 'metodo girasole', ossia tentare di evitare ciò che non va fatto e di fare sempre più spesso ciò che è utile, come un fiore che passa la vita a cercare i raggi solari anche quando questi, senza le sue piroette, lo lascerebbero all'ombra. Già, e di questi metodi 'fai da te' su come risparmiare energia a rete è già piena, fra tutorial su YouTube e sermoni sui social network ad opera tanto di influencer quanto di veri esperti della materia. Chiaro, anche i 40 miliardi di euro di fondi comunitari deliberati dalla Commissione di Bruxelles per sostenere gli sforzi salva-bollette degli Stati membri fa(ra)nno la loro parte, ma chi fa da sé, da sempre, fa per tre.

Pannelli solari da balcone
Pannelli solari da balcone

Prima di elencare in ordine sparso alcune delle misure suggerite dai soloni del web, però, conviene citare un esempio di incentivo al risparmio un po' più pratico e concreto. Messo in campo da un Comune, quello bolzanino di Brunico, che si è detto pronto a consegnare gratuitamente a ognuno dei suoi 17mila residenti (o, meglio, a ogni famiglia) un mini-pannello solare (100x170cm) da piazzare sul terrazzino e da rivolgere verso il sole delle Alpi. Per ottenere, come spiegato dal direttore dell'Azienda Pubbliservizi della cittadina altoatesina, Gustav Mischi, “un costante risparmio sui costi senza limiti di tempo”. Ecco, un tale strumento è in grado di produrre da solo fino a 800 Kw/h in un anno di energia elettrica e, dopo una sola giornata di carica, di alimentare un Pc per il tempo della visione di un film o un grande elettrodomestico per una buona mezz'ora. Ma anche, in generale, 8 lampadine per un'intera giornata.

Non moltissimo, dunque, ma neppure così poco, se pensiamo che la decurtazione media delle bollette elettriche a fine mese ballerà, a Brunico, intorno al 25%. A valle di una misura finanziata (il costo di ogni pannello è più o meno 750 euro) per metà dal Comune e per l'altra metà dal risparmio stesso, visto che l'anticipo del 50% del costo richiesto al cittadino gli sarà restituito da sgravi in bolletta diluiti sui prossimi due anni. E pure sul fronte della praticità pare che in Alto Adige abbiano pensato a tutto, dal momento che non saranno necessari, per l'installazione, né le giravolte burocratiche usuali quando si parla di fotovoltaico né l'intervento di un tecnico, visto che il fissaggio del pannello al relativo convertitore energetico pare sia a prova di incapace. Infine, lato sovrapproduzione, tutta l'energia che sarà prodotta ma non immediatamente utilizzata sarà immessa (senza beneficio economico per il piccolo produttore) nella rete locale. Mentre il passo successivo, suggeriscono da Brunico, potrebbe essere dotare ogni mini-impianto di un accumulatore a batterie, per allargare la fascia oraria di risparmio alle ore prive di luce. Ma questa mossa, eventualmente, sarà a carico dell'utente.

Fin qui, quindi, un esempio che è già realtà, mentre, come dicevamo, le vie della rete per spingere al risparmio sono pressocché infinite. A cominciare (tentando di riassumere in poche righe i più diffusi tra i mille suggerimenti pescati nell'etere) dall'ormai noto distinguo tra 'spegnimento' e 'stand-by' degli apparecchi elettrici. La famosa lucina rossa, insomma, che, parlando di tv, sarebbe bene far sparire premendo l'apposito tasto del telecomando e, parlando di macchinette del caffè o similari, staccando del tutto la spina. Poi, detto dei panegirici (abbastanza ovvi) sull'importanza della predilezione della luce naturale in casa durante il giorno, viene il no alle lampadine alogene ad alto consumo, già bandite dalla direttiva europea UE 244/2009 ma ancora reperibili nei negozi fino ad esaurimento scorte. Ecco, non compriamole e sostituiamole con lampade a fluorescenza o a tecnologia LED. Ancora, un tema particolarmente delicato è quello del frigorifero, forse il più affamato di energia (anche perché sempre acceso) dei nostri elettrodomestici. Qui il consiglio è di non tenerlo appiccicato al muro, ma a una distanza di almeno una decina di centimetri, evitando anche di avvicinarlo al forno o al termosifone (per non zavorrarne la capacità di raffreddamento) e di sforzarlo al di sotto dei 5/6 gradi di temperatura interna.

La lavatrice, invece, andrebbe lanciata solo a pieno carico e preferibilmente di sera, magari rinunciando al prelavaggio ed evitando cicli oltre i 40 gradi di temperatura. Mentre il condizionatore, detto che bisognerebbe tentare di accontentarsi del moderato refrigerio donato dalla funzione 'deumidificatore', non dovrebbe comunque mai viaggiare oltre i 6 gradi di scarto con la temperatura esterna (se fuori ci sono 32 gradi, cerchiamo di non tenerlo a meno di 26). Discorso simile, sul piano del corretto utilizzo, per il forno e per il ferro da stiro.

Con il primo che andrebbe utilizzato solo in modalità ventilata (senza eccedere con l'energivoro 'grill') e il secondo che, per alcuni, non dovrebbe essere utilizzato affatto (o comunque con molta parsimonia), con buona pace dei puristi della piega sul pantalone.

Infine, per i nuovi acquisti, i 'girasolisti' più attenti consigliano solo elettrodomestici dalla classe A in su. Ricordando sempre che il primo passo per un risparmio capace di incidere è leggere con attenzione la propria bolletta e intervenire laddove sia più necessario. Poi, fatto questo, magari leggere anche i libretti di istruzione degli apparecchi elettrici, per scovarvi i trucchi più utili a farli funzionare spendendo meno.