Giovedì 25 Aprile 2024

Pannelli solari sui tetti di aziende agricole e allevamenti: fondi per 1 miliardo fino al 2026

Investimento previsto dal Pnrr. Nel decreto firmato dal ministro Lollobrigida l’attuazione del piano per il ‘Parco Agrisolare”

Un impianto di pannelli solari in un allevamento di pecore

Un impianto di pannelli solari in un allevamento di pecore

Roma, 23 aprile 2023 – Ci sono ottime notizie per chi intende installare pannelli solari sui tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale e raggiungere, così, l'autosufficienza energetica della propria azienda agricola o del proprio allevamento. Dopo un primo bando emanato lo scorso dicembre, infatti, è in arrivo un nuovo pacchetto di fondi (almeno 1 miliardo di euro per il periodo 2022/2026) con l’obiettivo di finanziare la realizzazione di impianti fotovoltaici - e interventi accessori - sui tetti dei fabbricati agricoli. È quanto prevede il testo del decreto firmato, nei giorni scorsi, dal ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida: il decreto istituisce il dispositivo per la ripresa e resilienza (Pnrr) per l’attuazione della misura denominata ‘Parco agrisolare’. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali requisiti occorre possedere per beneficiare del finanziamento e quali sono le spese ammissibili agli aiuti.

Il tipo di contributo e la condizione dell’autoconsumo

L’investimento è previsto dal Pnrr - misura 2 e intende favorire interventi per l’autosufficienza energetica del settore agricolo e agroalimentare sull’intero territorio nazionale. È un contributo a fondo perduto. A dicembre era già stato emanato il bando che aveva assegnato risorse per circa 500 milioni di euro a oltre 7mila imprese che ne avevano fatto richiesta. Gli impianti fotovoltaici possono beneficiare del finanziamento solo se installati al fine di soddisfare il proprio autoconsumo o quello condiviso, nel caso in cui le stesse aziende siano costituite in forma aggregata. La vendita di energia elettrica alla rete è consentita solo a condizione che sia prima rispettato il limite di autoconsumo annuale.

Spese ammissibili

Tra le spese ammissibili agli aiuti sono incluse: la rimozione e corretto smaltimento di amianto o eternit dai tetti; la realizzazione dell’isolamento termico dei tetti; la realizzazione di un sistema di areazione connesso alla sostituzione del tetto.

Beneficiari

Possono beneficiare dei fondi: imprenditori agricoli in forma individuale o societaria; imprese agroindustriali; cooperative agricole e consorzi (indipendentemente dai propri associati); soggetti costituiti in forma aggregata, tra cui le comunità energetiche rinnovabili, o Cer, le reti d’impresa e le associazioni temporanee di imprese. Il concetto di ‘autoconsumo condiviso’, in virtù del quale gruppi di imprese possono condividere l’investimento per l’installazione dell’impianto, è la principale novità di questo bando rispetto al precedente (oltre al raddoppio della potenza installabile senza consumo di suolo). Restano esclusi dai fondi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità Iva, con un volume d’affari annuo inferiore a 7mila euro.

Come sono ripartite le risorse stanziate

A favore delle imprese della produzione agricola sono attribuiti circa 775 milioni di euro, ripartiti tra contributi a fondo perduto pari all’80%, con vincolo di autoconsumo (quasi 700 milioni di euro) e contributi a fondo perduto pari al 30%, senza vincolo di autoconsumo (75 milioni di euro). A ciò si aggiungono 150 milioni di euro a favore delle imprese della trasformazione agricola (con contributo a fondo perduto fino all’80% senza vincolo di autoconsumo) e 75 milioni di euro a favore delle imprese dell’agroindustria (con contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo): l’importo complessivo, dunque, è pari a 1 miliardo di euro. Soggetto attuatore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore servizi energetici (Gse).

Spesa massima ammissibile agli aiuti

La spesa massima ammissibile per l’installazione di sistemi di accumulo (l’insieme dei dispositivi utili ad assorbire e rilasciare energia elettrica) non potrà superare i 100mila euro. Se vengono installate colonnine di ricarica elettrica per veicoli o macchinari agricoli, potrà essere riconosciuta, oltre ai massimali indicati nel decreto, una spesa fino a una soglia massima ammissibile pari a 30mila euro.

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