Giovedì 25 Aprile 2024

Cartelle di pagamento: si torna alla normalità. Scadenza a 60 giorni dalla notifica

Dopo la sospensione e il successivo prolungamento a 180 giorni. Tutte le regole

Venerdì 1° aprile non segnerà solo la fine dello stato di emergenza. In calendario, infatti, è stata inserita una "scadenza" che rischia di essere assai meno gradita agli italiani.

Stiamo parlando delle cartelle esattoriali inviate dall'Agenzia delle Entrate Riscosssione: da domani, infatti, si tornerà alla normalità, come da aggiornamento del sito informazionefiscale.it. Bisognerà pagare entro 60 giorni dall'avvenuta notifica. Nessuna proroga, quindi, per la normativa che dall'inizio di settembre dell'anno scorso, il 2021, aveva concesso ai contribuenti un termine più lungo di 180 giorni. E' un ritorno ai termini applicati precedentemente all'emergenza pandemica: il "dilazionamento" dei tempi era stato previsto prima dal Decreto fiscale, successivamente dalla Legge di Bilancio. 

Cartelle di pagamento

Le cartelle di pagamento vengono inviate ai contribuenti che risultino essere debitori di qualche ente creditore, sia la stessa Agenzia delle Entrate siano altri istituti o enti locali. Vengono inviate dall'Agenzia delle Entrate Riscossione (l'ex Equitalia). L'atto spedito ai debitori contiene tutte le informazioni riguardanti le possibili modalità di pagamento (la spesa può essere rateizzata), le somme dovute e i termini entro cui bisogna saldare il corrispettivo dovuto. 

Le misure applicate durante la pandemia

I governi che si sono succeduti alla guida dell'Italia in questi oltre due anni di convivenza con la pandemia di Covid-19 hanno applicato una serie di provvedimenti per ridurre il "carico" fiscale agli italiani, in particolare lavoratori e titolari di attività nei comparti più in difficoltà a causa delle restrizioni ordinate con l'obiettivo di contenere il contagio. 

Il prolungamento dei termini di pagamento a sei mesi deciso nel settembre del 2021 seguiva la sospensione dei pagamenti adottata dall'8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. 

Ritorno alla normalità

Da domani, venerdì 1° aprile, non essendo intervenuta alcuna proroga, si torna ad applicare l'articolo 25 del Dpr 602/1973 che recita: "La cartella di pagamento, redatta in conformità al modello approvato con decreto del Ministero delle finanze, contiene l’intimazione ad adempiere l’obbligo risultante dal ruolo entro il termine di sessanta giorni dalla notificazione, con l’avvertimento che, in mancanza, si procederà ad esecuzione forzata”.

In caso di mancato pagamento o mancata richiesta di rateizzazione l'Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare nei confronti del contribuente momentaneamente insolvente procedure cautelari e conservative ma anche l’esecuzione forzata per il recupero coattivo del credito.

Modifiche al modello di cartella

L'1 gennaio 2022 è entrato in vigore un nuovo modello di cartella. Due le voci principali eliminate, ricorda il sito informazionefiscale.it: è stata abolita la quota di oneri di riscossione a carico del debitore nella misura fissa del 3% delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento entro il sessantesimo giorno dalla notifica della cartella di pagamento e del 6% delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora in caso di assolvimento successivo del debito; in caso di riscossione spontanea, incece, non risulta più dovuta dal debitore la quota pari all’1% delle somme iscritte a ruolo. Le modifiche si applicano solo ai carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2022.