Pagamenti col Pos solo sopra i 60 euro, il governo frena: "Stiamo parlando con la Ue"

Manovra: Palazzo Chigi fa sapere che si terrà conto degli esiti nel prosieguo dell'iter della legge. Il limite minimo per far scattare la sanzione innalzato dai 30 ai 60 euro. Letta: "Scelta scellerata"

Roma, 28 novembre 2022 - Gli esercenti saranno obbligati ad accettare i pagamenti col Pos solo sopra la soglia dei 60 euro, pena la sanzione. Il limite minimo viene dunque innalzato da 30 a 60 euro, secondo quanto prevede la nuova bozza della manovra 2023. Ma Palazzo Chigi precisa in una nota che sul tema sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell'iter della legge di bilancio.

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"Le sanzioni previste si applicheranno esclusivamente in caso di mancata accettazione - si legge nel testo della bozza della manovra - da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a 60 euro". Il provvedimento viene motivato "al fine di assicurare la proporzionalità tra l'entità della sanzione (in ogni caso non inferiore a 30 euro) e l'importo del pagamento rifiutato", e con la "crisi di liquidità e degli incrementi dei costi produttivi, gestionali e operativi, prodotti dall'inflazione e dall'aumento dei costi dei prodotti energetici". La norma cita anche il ripristino dal 1 luglio 2022 "della misura ordinaria del 30% del credito di imposta sulle commissioni bancarie per le transazioni mediante strumenti di pagamento elettronico". 

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"E' un invito all'evasione fiscale", ha attaccato il segretario del Pd Enrico Letta contestando la misura. "Il Governo dovrebbe seguire l'Europa su alcune scelte. Se seguisse l'Europa non farebbe questa scelta scellerata di alzare il livello minimo di contante rispetto all'utilizzo del Pos. Una scelta che io spero venga cambiata perché la scelta di portare l'obbligo a 60 euro è chiaramente un drammatico ritorno indietro. Un modo semplicemente per aiutare alcune categorie che non ne vogliono sapere di usare i pagamenti elettronici", ha continuato Letta. "Questa scelta purtroppo avrà terribili danni sulle entrate fiscali del nostro Paese perché chiaramente è un invito all'evasione fiscale. Io penso che questo sia il modo peggiore di fare del Governo perché alla fine darà un messaggio e farà danni pesanti. Farà tornare indietro il nostra Paese", ha concluso.

"Alzare il tetto per il Pos, alzare il tetto sull'uso del contante, pace fiscale... mi sembra che il segnale sia anche fin troppo chiaro... Innocenti evasioni, per citare Lucio Battisti... che sensazione di leggera follia...", ha scritto su Twitter il senatore Carlo Cottarelli.

Il testo della manovra approvata la scorsa settimana dal governo è atteso a breve in Parlamento. Si preannuncia un percorso a tappe serrate per riuscire ad approvare il provvedimento entro fine anno. L'esame partirà da Montecitorio, dove venerdì 2 dicembre è in calendario l'audizione del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti di fronte alle Commissioni Bilancio congiunte di Camera e Senato. 

In poco più di un mese il governo ha mostrato già tutta la sua unità e concretezza, dando risposte serie e dettagliate alle esigenze dei cittadini e dell'Italia", ha spiegato la premier Giorgia Meloni. "Le risorse sono ristrette - ha aggiunto - ma la priorità è la crescita, i tempo sono brevi ma la traiettoria è nitida". E ancora: "Mi assumo anche il costo elettorale delle scelte fatte". Meloni ha ribadito: "Non va disturbato chi produce".